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SALUTE

Occhi secchi? Usate meno gli smartphone e bevete più acqua

Un problema acuito da freddo, vento e inquinamento

Occhi secchi? Usate meno gli smartphone e bevete più acqua

di Pietro Ferrari

12 Febbraio 2024, 11:06

In inverno l’occhio può lacrimare di più. Per quali motivi e come si può proteggere? Gli esperti ci vengono in soccorso con tanti consigli utili, a cominciare dall'indossare berretti e occhiali, spesso sottovalutati. Proteggere il volto con il berretto di lana aiuta a ridurre l’esposizione diretta al freddo, mentre gli occhiali da sole, preferibillavarsi le mani con acqua e saponemente con lenti a protezione UV, proteggono dalle forti folate di vento.
Può aiutare molto anche l’utilizzo di lubrificanti che aiutano a mantenere idratata la superficie dell’occhio, riducendo la sensazione di secchezza e prurito. Altri importanti accorgimenti sono una costante idratazione - l’acqua è infatti propedeutica a combattere la secchezza oculare - e prestare attenzione a non strofinarsi mai il bulbo oculare, perché può risultare davvero dannoso: le dita delle mani possono facilitare l’introduzione di batteri che aumentano il rischio di infezioni e talvolta possono causare piccole lesioni all’occhio. Perciò si deve cercare di sopportare il prurito e per levare il fastidio è meglio sciacquarsi abbondantemente una soluzione fisiologica.


«La lacrimazione eccessiva dipende dal fatto che l’occhio è secco. Il sistema della superficie oculare è complesso - spiega Pierangela Rubino, specialista in oftalmologia del reparto di oculistica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Parma - Tramite la componente innervazionale, nelle prime fasi dell’occhio secco, si ha una maggiore stimolazione alla produzione di lacrime, che rappresenta uno dei sintomi dell’occhio secco insieme al bruciore, al prurito, alla sensazione di sabbia o corpo estraneo».
Esistono condizioni che, specie d'inverno, favoriscono questo fastidioso processo, come la scarsa umidità degli ambienti interni, favorita dai sistemi di riscaldamento, le correnti d’aria e il vento. «Spesso tuttavia le cause dipendono da fattori predisponenti - dice Rubino - come la blefarite, le allergie, l’uso di lenti a contatto, l’utilizzo cronico di farmaci e alcune patologie complesse della superficie oculare come le tiroiditi autoimmuni».


Altro problema ricorrente sono le congiuntiviti. «Ci sono le congiuntiviti allergiche stagionali, come ad esempio quella primaverile, che si osservano soprattutto quando nell'aria c'è un'alta concentrazione di pollini, ma ci sono anche le congiuntiviti allergiche perenni, in tutte le stagioni - dice Rubino - Sono infatti numerosi gli allergeni presenti costantemente nell’aria, come gli acari della polvere o quelli con i quali possiamo venire a contatto di frequente, come i peli del gatto e del cane».
Problema da non sottovalutare è inoltre l'inquinamento atmosferico. «Lo smog è una causa di occhio secco. Alcune latitudini favoriscono la permanenza degli allergeni nell’aria, come le città con scarsa ventilazione, tipo Parma» sottolinea il medico.
Ma oggi esiste un altro nemico degli occhi, i digital devices, utilizzati spesso in ambienti chiusi, con eccessiva illuminazione, in presenza di fonti di calore o con aria condizionata che riduce fortemente l’umidità dell’ambiente. «L’ambiente di lavoro deve essere il più idoneo possibile - dice la specialista - è utile installare umidificatori ambientali, favorire il ricambio d’aria, ridurre l’illuminazione dei devices e distogliere regolarmente lo sguardo dal pc».
A chi utilizza le lenti a contatto gli oculisti consigliano una grande attenzione e anche in questo caso diversi accorgimenti. Innanzitutto
lavarsi le mani con acqua e sapone prima di toccare le lenti. Le lenti devono essere pulite e conservate correttamente in un apposito astuccio o contenitore, che va tenuto a sua volta igienizzato. Infine non bisogna abusarne, utilizzandole in modo eccessivo, e toglierle prima di alcuni gesti della routine quotidiana, come fare la doccia.
Gli oculisti svolgono un ruolo decisivo, aiutando il paziente con indicazioni mirate e quando necessario con trattamenti personalizzati. Ed è quindi a loro che bisogna affidarsi.

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