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SALUTE

Come realizzare l'alchimia della felicità: sport, dieta, relazioni umane, gratitudine: i «tasselli» del benessere

Come realizzare l'alchimia della felicità

di Gianfranco Beltrami

13 Marzo 2024, 15:50

Il termine felicità deriva dal latino, la cui radice «fe» significa abbondanza, ricchezza e prosperità, e corrisponde a uno stato emotivo positivo e ad una sensazione di soddisfazione e di benessere.

Nel nostro cervello, quando viviamo dei momenti felici, si attivano alcune sostanze definite neurotrasmettitori che sono: la dopamina, in grado di controllare la sensazione di piacere e di soddisfazione; la serotonina, che ci fa sentire importanti e motivati; l’ossitocina, legata ai rapporti sentimentali; le endorfine, che agiscono anche contro il dolore; l’adrenalina, che migliora la reattività dell’organismo; l'acido gamma-aminobutirrico (GABA), che agisce come calmante nel nostro sistema nervoso diminuendo i livelli di ansia.

A livello fisico è senza dubbio il sorriso l’indicatore più diretto alla felicità che indica che in quel momento siamo più gentili, più fiduciosi nel futuro e grati alla vita.

Ma qual è la strada giusta per essere felici? La risposta l’ha data una recente indagine realizzata da Ipsos (azienda che si occupa di ricerche di mercato) in trenta paesi del mondo: risulta che in Italia solo il 66% degli intervistati si dichiara felice e come la felicità sia in stretto rapporto principalmente con le condizioni di salute fisica e col benessere mentale.

I dati sottolineano l'importanza di dare priorità alla salute e di come l'esercizio fisico, la corretta alimentazione, la riduzione dello stress e il sonno contribuiscano collettivamente al benessere a lungo termine e alla felicità delle persone.

Nel nostro paese il livello di felicità è aumentato di quattro punti rispetto ad agosto 2020 e di nove punti rispetto a giugno 2019, ma è in calo di sette punti rispetto al livello massimo rilevato a dicembre 2011, quando era del 73%. Il rapporto - che ha analizzato la dieta, le abitudini di esercizio fisico, le abitudini di sonno e i livelli di felicità percepiti - ha documentato come l'86% degli italiani che si considerano felici dichiara di essere anche in buona salute.

Sono i più giovani che si considerano più sani, mentre tale percezione diminuisce nelle generazioni più anziane. Infatti, il 76% della generazione Z (11-26 anni) si considerava «in qualche modo» o «per lo più sano», mentre solo il 60% dei baby boomers (59-77 anni) è dello stesso parere.

Secondo lo studio, dopo la salute i fattori che portano alla felicità sono una buona relazione con il partner, un impiego o un lavoro gratificante, sentire che la propria vita abbia senso e significato, i figli, lo stare a contatto con la natura. Sempre in Italia, tra le fonti che occupano posti in classifica più bassi ci sono la situazione finanziaria personale (11° posizione), avere più soldi (13° posizione), i beni materiali posseduti (22° posizione), essere riconosciuti come una persona di successo (29° posizione).

Un recentissimo studio pubblicato sull'International journal of environmental research and public health da un gruppo di ricercatori dell’Università di Dubai, che ha preso in esame un totale di 155 articoli provenienti da oltre 100 paesi e 44 culture, conferma come i determinanti predominanti della felicità siano il benessere mentale, emotivo e fisico, seguito da un equilibrio tra lavoro e vita privata, il mantenimento delle relazioni sociali, la cura di sé e degli altri e l’armonia con la propria cultura, tradizioni, comunità, religione e ambiente.

Se è stato dimostrato che una buona salute porta ad essere felici, è documentato come anche, viceversa, essere felici possa aiutare a promuovere uno stile di vita sano. Uno studio su oltre 7.000 adulti ha infatti rilevato che coloro che hanno un approccio positivo alla vita hanno il 47% di probabilità in più di mangiare frutta e verdura fresca rispetto a persone meno positive, ad essere fisicamente più attivi, dedicando più ore di attività fisica a settimana, aumentando così i livelli di energia e diminuendo il rischio per tutte le malattie croniche che hanno nell’infiammazione il loro comune denominatore fra cui i tumori, malattie cardiovascolari e diabete.

Inoltre, essere più felici può anche migliorare le abitudini e la qualità del sonno, che incidono su concentrazione, produttività, prestazioni fisiche e mantenimento di un peso sano.

Ma anche un sistema immunitario più efficiente sembrerebbe essere correlato alla felicità mentre lo stress rappresenta uno dei nemici principali: provoca un aumento dei livelli di cortisolo, un ormone che contribuisce a molti degli effetti dannosi dello stress, tra cui disturbi del sonno, aumento di peso, diabete di tipo 2 e ipertensione.

Numerosi studi dimostrano che i livelli di cortisolo tendono a essere inferiori quando le persone sono più felici. Uno di questi ha preso in esame oltre 200 adulti, assegnando loro una serie di stressanti compiti di laboratorio e scoprendo poi che i livelli di cortisolo negli individui più felici erano inferiori del 32% rispetto ai partecipanti infelici.

Essere persone felici e serene porta benefici anche al sistema cardiovascolare: in particolare, sembra comporti sia un rischio inferiore di sviluppare malattie cardiache, fra cui l’ipertensione, sia a proteggere chi ne è già affetto.

Pertanto promuovere il proprio benessere con un quotidiano esercizio fisico, con una alimentazione corretta e salutare, moderando il consumo di zuccheri, sale e alcolici, evitare il fumo, controllare il peso e dormire a sufficienza, ma anche avere una vita sociale intensa condividendo le emozioni, imparando ad accettarsi e ad apprezzare ciò che si ha, è la strada non solo per conservare più a lungo la propria salute, ma anche per essere più felici.

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