salute
Le vene sono sempre state considerate «poco importanti» nel corpo umano, tanto da essere considerate come impaccio estetico o poco più. Invece rappresentano il principale sistema di drenaggio delle tossine prodotte dalle cellule di ogni organo ed apparato. Il corretto funzionamento del sistema venoso è elemento imprescindibile per una buona salute, tanto quanto ogni altro organo «nobile» (cervello, cuore, fegato, reni).
«Il Centro Medico Ippocrate è la prima Vein Clinic a Parma: un ambiente dedicato alla patologia vascolare venosa delle gambe in tutte le sue manifestazioni, dal trattamento integrato delle teleangectasie fino alle vene varicose, includendo anche le complicazioni, come flebiti e ulcere» spiega il professor Paolo Casoni, già docente universitario del nostro ateneo.
Da anni l’equipe guidata da Casoni interviene in modo mini invasivo nel trattamento della sindrome varicosa soprattutto cercando di salvaguardare la vena grande safena, troppe volte incriminata ed ingiustamente sacrificata.
«Il ruolo della chirurgia a questo proposito sta cambiando, ed il futuro del trattamento delle “malattie delle vene” è dunque stravolto nei concetti fondamentali, ovvero curare e preservare il circolo venoso e non demolire: agendo come una macchina del tempo, si può così riportare la condizione della propria circolazione venosa come era 10 o 20 anni prima; negli ultimi anni abbiamo consolidato una tecnica assolutamente innovativa e conservativa per il sistema venoso: il risparmio safenico. Oggi si può intervenire in modo completamente non invasivo, ovvero “fuori dal corpo”, con una apparecchiatura ad ultrasuoni, il Sonovein ® che genera ultrasuoni ad alta intensità, (HIFU), metodica nota agli oncologi ed utilizzata per prostata, mammella e tiroide, oggi possibile anche per le vene varicose» spiega Casoni.
Il centro Ippocrate è stato scelto in Italia per fare da pioniere in questo campo, ed in due anni e mezzo sono stati curati con successo oltre 340 pazienti da tutta Italia ed alcuni anche dall’Europa, Canada e Usa, tanto che il Centro Ippocrate sta guadagnando il ruolo di leader nella ecoterapia a livello europeo. A inizio aprile è stato pubblicato su Phlebology, rivista scientifica internazionale, il primo lavoro clinico al mondo sull’esperienza parmigiana, con un anno di controlli, che ha dimostrato un successo della metodica in oltre il 95% dei casi.
Nell’articolo, oltre agli aspetti metodologici e tecnici, si fa riferimento soprattutto alla possibilità di intervenire con Sonovein ® in modo oltreché non invasivo, ma anche emodinamico, cioè senza distruggere la vena safena ma trattando la malattia varicosa solo nei punti di reflusso, rientrando appieno nella filosofia del rispetto del patrimonio venoso. «Di grande importanza anche il fatto che con Sonovein ® le complicanze sono praticamente assenti e limitate in pochissimi casi a transitori fatti locali, come formicolio e piccoli noduli», dice Casoni.
Ora è in corso uno studio in Usa per la approvazione dalla Fda mentre il gruppo è invitato a portare l’esperienza ai più prestigiosi convegni internazionali. I medici del Centro Ippocrate saranno a Montreal a maggio, Atene a giugno, Praga in settembre e Chicago in ottobre, mentre specialisti dall’Italia, ma anche da Portogallo, Spagna, Francia, Arabia Saudita e Usa, a turno hanno frequentato e frequentano periodicamente il centro per una formazione specifica. Il gruppo Ippocrate ha anche vinto, a marzo di quest'anno «Le Fonti Awards» a Milano per la chirurgia vascolare. infine, il dipartimento di chirurgia vascolare dell’Università Federico II di Napoli ha coinvolto il professor Casoni per insegnare questa metodica agli specializzandi, nella speranza che il futuro riservi più apparecchiature e che possa diventare il trattamento ambulatoriale di scelta.
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