salute
Gli antibiotici? Usiamoli bene, o il rischio è che diventino inefficaci. Se ne è parlato alla Casa della comunità Lubiana-San Lazzaro. Il tema: l’uso responsabile degli antibiotici e le gravi conseguenze dell’antibiotico-resistenza. In sala, nell'incontro aperto al pubblico, medici di famiglia della Casa della comunità ed esperti delle due Aziende sanitarie di Parma, tra cui Giovanna Negri, farmacista e direttrice della Farmaceutica territoriale, e Carlo Calzetti, infettivologo dell’unità operativa di Malattie infettive ed epatologia.
Antonio Balestrino, direttore del distretto Ausl di Parma e coordinatore provinciale dei presidi ospedalieri della provincia, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza del messaggio diffuso dai medici: «L’appropriatezza dell’uso dell’antibiotico, tanto in termini sanitari quanto in quelli di risorsa economica, è oggi più che mai fondamentale».
Gli antibiotici infatti rappresentano una risorsa cruciale per la medicina moderna. Tuttavia, il loro utilizzo indiscriminato e improprio sta alimentando il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, per cui i batteri sviluppano resistenza al farmaco rendendolo inefficace.
In Europa ogni anno si registrano circa 670.000 infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, con oltre 35.000 decessi, di cui quasi un terzo in Italia. Nel nostro Paese, il consumo di antibiotici aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all'anno precedente.
«Le cause principali di questa crisi risiedono nell’uso scorretto degli antibiotici - ha spiegato Carlo Calzetti - Molti pazienti assumono questi farmaci senza una reale necessità, senza prescrizione medica, e talvolta interrompono il trattamento prima del completamento, facilitando lo sviluppo di batteri resistenti».
Si stima che entro il 2050 l’antibiotico-resistenza sarà così diffusa da provocare una «pandemia silente», dove le infezioni da batteri multiresistenti diverranno la principale causa di morte. «L’antibiotico-resistenza non riguarda solo coloro che fanno un uso inappropriato di questi farmaci - ha proseguito Calzetti - Anche persone sane, o che li assumono raramente, possono essere colpite se contraggono un’infezione da batteri resistenti, i quali si diffondono rapidamente da persona a persona».
Per contrastare questa crisi, Giovanna Negri ha illustrato alcune regole fondamentali: «È essenziale seguire le prescrizioni mediche per tutta la durata del trattamento, evitare di conservare antibiotici per usi futuri e utilizzarli solo per curare infezioni batteriche, non virali». Inoltre, pratiche semplici come la vaccinazione e una corretta igiene delle mani possono ridurre significativamente la necessità di ricorrere agli antibiotici, contribuendo a prevenire la diffusione di batteri resistenti.
La comunità scientifica e sanitaria globale sta lavorando su più fronti per arginare questa emergenza. Campagne di sensibilizzazione cercano di educare il pubblico all’uso corretto degli antibiotici, mentre la ricerca scientifica si concentra sullo sviluppo di nuovi farmaci. Tuttavia, la soluzione non può venire solo dall’alto.
Ognuno ha un ruolo cruciale nella lotta all’antibiotico-resistenza, come ha sottolineato in chiusura Mario Scali, medico di base e referente per la medicina generale del Distretto Ausl di Parma: «La minaccia della “pandemia silente” è reale, ma può essere affrontata con determinazione e responsabilità collettiva. Gli antibiotici, se usati in modo appropriato, continueranno a essere una risorsa fondamentale per la salute dell’umanità».
Preservare questa risorsa per le generazioni future richiede l’impegno di tutti, hanno sottolineato i relatori, dalla comunità medica ai singoli cittadini, in un’azione comune per prevenire una crisi sanitaria globale.
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