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SALUTE E BENESSERE

Screening e tumori, l'importanza dei test preventivi

A Parma 300 nuovi casi all'anno di neoplasie al colon-retto . Ma solo il 48% di chi viene chiamato risponde ai test preventivi

Screening e tumori

di Camilla Terraneo

13 Aprile 2025, 15:17

Il tumore del colon-retto è una delle principali sfide per la salute pubblica: in Italia è il secondo tumore più diagnosticato e il secondo per mortalità. Nella provincia di Parma, ogni anno vengono individuati oltre 300 nuovi casi, spesso quando la malattia è già avanzata.
La prevenzione rappresenta un’arma efficace, ma la partecipazione ai programmi di screening resta bassa. Eppure, aderire a questo percorso di prevenzione può fare la differenza tra un intervento tempestivo e una battaglia difficile contro la malattia. Dell’importanza dello screening parlano Paolo Orsi, direttore del Dipartimento chirurgico e dell’unità operativa di Endoscopia digestiva e gastroenterologia dell’Ausl di Parma, e Giada Giannino, responsabile tecnico scientifico dello screening colon-retto dell’Ausl di Parma.
«Lo screening è un’opportunità concreta per ridurre l’incidenza e la mortalità del tumore del colon-retto - dice Orsi - Grazie ai programmi di prevenzione in Emilia-Romagna, la mortalità per questo tumore si riduce del 65% negli uomini e del 54% nelle donne. Il tasso di adesione allo screening a Parma è del 48%, mentre lo standard regionale fissato è almeno al 65%. Il nostro obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull’importanza di sottoporsi ai controlli preventivi prima che si manifestino sintomi come anemia o sanguinamento, che possono indicare una malattia già avanzata».
Lo screening non solo consente una diagnosi precoce ma previene anche il tumore, individuando e rimuovendo polipi benigni prima che diventino maligni. Questo approccio ha dimostrato di ridurre l’incidenza della malattia di oltre il 30%.
Tuttavia, la partecipazione ai programmi di screening è ancora inferiore alle aspettative, spesso a causa di timori infondati. «La paura principale riguarda l’eventualità di un test positivo e la necessità di sottoporsi a una colonscopia, che molti percepiscono come invasiva e dolorosa - spiega Giannino - In realtà, la colonscopia viene eseguita con una preparazione più semplice di quanto si pensi e in sedazione, risultando indolore. È un esame fondamentale per individuare lesioni benigne che possono essere rimosse immediatamente o, nei casi peggiori, diagnosticare tumori ancora trattabili con successo».
Una delle novità più rilevanti riguarda l’ampliamento della fascia di età per l’accesso gratuito allo screening. «Dal 2025 l’invito sarà esteso gradualmente fino ai 74 anni, partendo dai nati nel 1951 e nel 1955. Entro il 2028, tutte le persone tra i 70 e i 74 anni saranno incluse nel programma - prosegue Giannino - I cittadini riceveranno direttamente a casa l’invito e la provetta per il test, con tutte le istruzioni necessarie».
Il test è semplice: si raccoglie una piccola quantità di feci, senza necessità di seguire una dieta particolare, e si riconsegna la provetta entro tre giorni in uno dei punti indicati nella lettera d’invito. «Se il risultato è negativo, si riceve la risposta entro 40 giorni e il test andrà ripetuto ogni due anni - chiarisce Giannino - Se invece il test è positivo, non significa necessariamente la presenza di un tumore, ma viene consigliata una colonscopia per approfondire la causa del sanguinamento».
Oltre allo screening, la prevenzione passa anche attraverso buone abitudini quotidiane, come l’alimentazione, e l’attività fisica. «Un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano possono ridurre il rischio di sviluppare il tumore del colon-retto - sottolinea Orsi - Consumare molte carni rosse e insaccati, zuccheri raffinati e poche fibre aumenta il rischio, così come il fumo, l’eccesso di alcol, la sedentarietà e il sovrappeso. Anche la familiarità gioca un ruolo: circa un caso su tre si verifica in persone con parenti di primo grado che hanno avuto questa malattia».
Per ridurre i rischi, è consigliato praticare attività fisica regolare, mantenere un peso sano, privilegiare frutta, verdura, legumi e cereali integrali, e bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno per favorire la regolarità intestinale. Adottare queste abitudini non solo aiuta a proteggere l’organismo, ma rafforza l’efficacia della prevenzione. Alimentazione equilibrata, attività fisica e test di screening sono strumenti complementari: insieme, rappresentano la strategia più efficace per prendersi cura della propria salute.

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