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SALUTE

Qual è lo sport migliore per bimbi ed adolescenti

Qual è lo  sport migliore per bimbi  ed adolescenti

di Gianfranco Beltrami

30 Settembre 2025, 22:39

A settembre, con l’inizio delle scuole, le famiglie sono chiamate a scegliere lo sport più adatto per i propri figli, una scelta molto importante perché praticare attività fisica è necessario per una crescita armonica e in salute dei bambini e dei ragazzi e per contrastare la sedentarietà giovanile, purtroppo molto diffusa nel nostro paese unitamente al sovrappeso e all’obesità infantile.
Secondo le più recenti raccomandazioni dell’Oms (l'Organizzazione mondiale della sanità) i bambini di 3-4 anni dovrebbero fare un minimo di tre ore al giorno di gioco libero, di cui almeno un’ora al giorno di attività motoria strutturata, mentre i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i cinque e i 17 anni dovrebbero praticare almeno 60 minuti di attività fisica quotidiana di intensità moderata-vigorosa e esercizi di rafforzamento dell’apparato muscolo-scheletrico almeno tre volte a settimana.
Se guardiamo alla situazione in Italia, i dati purtroppo non sono confortanti: il nostro Paese si caratterizza per una forte incidenza di obesità infantile (17%) e sovrappeso nei bambini fra i 7 e i 9 anni (39%) (fonte: European health report 2024, Oms). Tra questi il 70% trascorre almeno due ore al giorno davanti a uno schermo, a scapito di un’attività motoria, percentuale che tende ad aumentare con l’età, soprattutto tra i soggetti più svantaggiati a livello socioeconomico.
Nel nostro Paese, solo poco più di un quarto della popolazione (dai tre anni di età) pratica costantemente uno sport nel tempo libero mentre guardare lo sport davanti a tv e smartphone assorbe una parte importante del tempo libero che i giovani hanno a disposizione.
I genitori e le famiglie si trovano molto spesso in difficoltà quando si tratta di decidere quale sport scegliere per i loro figli fra le varie offerte e devono essere consci del fatto che comunque i vari corsi e attività strutturate che vengono proposti nelle ore pomeridiane devono essere integrati da altre ore da dedicare al gioco libero e al movimento.
Nelle età della pre-adolescenza e adolescenza, praticare uno sport, ancor meglio se di squadra, permette di aumentare l’autostima, di migliorare la gestione dei rapporti con i coetanei, ha impatti positivi sulla qualità del sonno, oltre a tenere lontane cattive abitudini come fumo e alcol.
Praticare sport in adolescenza può proteggere da dipendenze e isolamento ma, perché abbia un impatto significativo, dev’essere iniziato precocemente, fin da bambini, perché è soprattutto nell’infanzia che si adottano abitudini che poi si consolideranno negli anni, ed è in questa fase della vita che si orientano le traiettorie di salute di una persona.
La regola più importante da seguire è fare in modo che lo sport rispetti le inclinazioni del bambino o del ragazzo e sono quindi loro, e non i genitori, che devono esprimere la preferenza, poiché non esiste un'attività sportiva migliore in assoluto di altre.
Qualsiasi sia l’attività scelta, deve essere divertente e praticata in un ambiente sano, sereno e confortevole, con istruttori professionalmente preparati e competenti.
A seconda delle varie età, ci possono essere attività maggiormente indicate perché si armonizzano meglio con la fase di sviluppo del bambino.
Fino a 4-5 anni possono essere più indicati gli sport che favoriscono la conoscenza del proprio corpo nello spazio e che utilizzano tutti i muscoli del corpo come ad esempio il nuoto o le arti marziali, poi dai 5-6 anni le attività che migliorano la coordinazione neuromotoria come le specialità dell’atletica leggera (corsa, salti, lanci ecc).
Dai 6-7 anni si possono iniziare gli sport che prevedono l’utilizzo di uno strumento (tennis, scherma, ciclismo) e anche l’equitazione, e quando il bambino avrà acquisito una maggiore sicurezza in sé e sarà pronto a collaborare con altri bambini, potranno essere praticati anche gli sport di squadra (rugby, pallavolo, calcio, basket, pallamano, pallanuoto) sempre assecondando le preferenze e le inclinazioni sportive del bambino, lasciandolo libero di scegliere e anche di cambiare sport ogni anno se lo desidera.
Diversi studi dimostrano infatti che dedicarsi a un unico sport da piccoli non fa bene perché comporta la sollecitazione costante degli stessi gruppi muscolari e non consente al bambino di apprendere schemi motori differenti. Quindi, se provare alcune attività sportive è positivo, cambiarle continuamente è improduttivo e a volte diseducativo.
Nella scelta dello sport è sempre importante fare un’analisi dettagliata dell’insegnante, del suo curriculum, degli studi specifici effettuati, dell’esperienza nell’insegnamento, ed anche del percorso di vita, perché sarà un punto di riferimento importante anche come educatore.
La palestra quindi non deve essere scelta solo in base alla comodità logistica ed è bene valutare con attenzione l’insegnante e visionare alcune lezioni prima di iscrivere il bambino, evitando che in questa fascia di età siano prioritari l’agonismo esasperato e la ricerca del “campione” con una precoce selezione dei talenti che è una delle principali cause del fenomeno, purtroppo molto frequente, dell’abbandono della pratica sportiva in età giovanile.

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