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Mostrate i muscoli e fate il pieno di salute

Il ruolo dell'apparato muscolare nel contrastare le infiammazioni

Mostrate i muscoli e fate il pieno di salute

di Gianfranco Beltrami

26 Ottobre 2025, 21:46

È ampiamente dimostrato da innumerevoli lavori scientifici che la funzione dei muscoli non è solo legata al movimento. I muscoli rappresentano infatti un importante organo in grado di produrre sostanze fondamentali per contrastare l’infiammazione che è la causa di quasi tutte le malattie croniche, dal diabete, all’infarto, all’ictus, a tutte le patologie del sistema nervoso. I muscoli sono quindi il più esteso organo nel corpo umano ed il fatto che quella che in passato era considerata una semplice contrazione muscolare in grado di produrre un movimento si traduca non solo in una risposta biomeccanica, ma anche nella produzione di citochine anti-infiammatorie, identifica il muscolo scheletrico come un importante organo endocrino in grado di influenzare il metabolismo e tutte le funzioni vitali per l’organismo.

Svolgere un regolare esercizio fisico permette alla muscolatura scheletrica non solo di contrarsi, ma anche di secernere e introdurre nel torrente circolatorio sostanze proteiche definite “miochine” in grado di esercitare un ruolo di protezione verso molte malattie e di contrasto verso fenomeni di tipo infiammatorio come l'aterosclerosi e l'insulino-resistenza che rappresenta l’anticamera del diabete.

La produzione di miochine è legata al tipo e all'intensità dell'esercizio, non dipende da un'unica contrazione, ma dalla risposta del muscolo a stimoli regolari, pertanto un programma di allenamento adeguato con esercizi costanti e mirati è fondamentale per ottenere risultati.

Per produrre maggiormente le miochine è consigliabile svolgere esercizi sia di resistenza che aerobici con attività che richiedono un'intensa contrazione muscolare, come il sollevamento pesi o la corsa in discesa. Le miochine così prodotte dai muscoli, viaggiano attraverso il corpo per influenzare vari tessuti e organi: l’interleuchina-6 ha effetti benefici sull’assorbimento del glucosio e l'attivazione della lipolisi favorendo il dimagrimento, l’irisina stimola l'ippocampo (area cerebrale) e regola processi metabolici come il metabolismo di glucosio e grassi, la miostatina regola la crescita muscolare e il Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor) è importante per lo sviluppo e la crescita di nuovi neuroni e la formazione di connessioni fra i neuroni stessi, definite sinapsi.

La mancanza di attività fisica può portare a una ridotta produzione di miochine o a una resistenza ai loro effetti, aumentando il rischio di varie patologie venendo a mancare quell’effetto antiinfiammatorio, sul metabolismo dei grassi e degli zuccheri, sulla salute delle ossa e sulla funzione cerebrale che queste sostanze esercitano.

Ad esempio, le malattie metaboliche (alterazione del metabolismo glucidico o lipidico, obesità, diabete) possono essere prevenute o migliorate grazie all’irisina, sostanza che favorisce il controllo del glucosio nel sangue e la sua captazione da parte del muscolo e maggiormente prodotta con la combinazione di allenamenti di resistenza e di forza.

Sempre grazie alla combinazione di queste due tipologie di allenamento, l’attività sportiva aiuta la prevenzione di malattie neurodegenerative, come morbo di Alzheimer e Parkinson, e di altri disturbi nervosi, come depressione, epilessia, ictus. Questo perché le miochine impediscono il deterioramento nervoso che progredisce naturalmente con l’invecchiamento.

I risultati di diverse ricerche hanno mostrato anche che le miochine attivano meccanismi in grado di favorire le facoltà cognitive e il buon umore. I disturbi metabolici, la sedentarietà e le malattie dei muscoli scheletrici possono, di conseguenza, avere effetti negativi sulla funzionalità cerebrale. Inoltre, è stato dimostrato che l’allenamento fisico aumenta le dimensioni dell’ippocampo, un’area cerebrale che svolge un ruolo importante nella gestione di alcune facoltà collegate alla memoria.

L’ippocampo, di solito, si riduce di dimensioni nel corso della vita adulta, compromettendo negli anziani le capacità di memoria e aumentando il rischio di demenza. I risultati di alcuni studi hanno evidenziato che l’allenamento è in grado di favorire l’aumento di volume dell’ippocampo, con effetti positivi sulle capacità di memoria e attenzione.

Il movimento è pertanto un importante alleato per conservare una buona salute fisica e cerebrale anche in tarda età, contribuendo a contrastare i cambiamenti strutturali che avvengono con l’invecchiamento e a mantenere in buone condizioni le capacità cognitive.

Da tempo stanno inoltre emergendo evidenze sulla capacità dell’esercizio fisico sia nella prevenzione del morbo di Alzheimer, sia nel migliorare le capacità cognitive e le attività della vita quotidiana nei pazienti con la malattia conclamata, anche se i meccanismi con cui questo avviene non sono ancora stati perfettamente chiariti.

L’ideale sarebbe (come raccomandato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) abituarsi a svolgere attività fisica fin da bambini, in modo da sfruttare al massimo gli effetti positivi del movimento sul volume dell’ippocampo e la sua azione neuroprotettiva.

Ma i benefici non mancano neppure per chi decide di abbandonare uno stile di vita sedentario e cominciare a praticare attività fisica in età adulta o senile. È pertanto importante in ogni età della vita rimanere attivi, scegliendo attività consigliate dal medico e compatibili con il proprio stato di salute e le proprie capacità: in questo modo, oltre a garantirsi una buona efficienza fisica, si può mantenere in forma anche il cervello.

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