Stili di vita
Il Natale dovrebbe essere un momento di festa in famiglia, un periodo in armonia con amici e parenti in cui riscoprire sentimenti di pace e di amore e, approfittando dei giorni di riposo concessi dal calendario, ritrovare serenità riflettendo sul proprio futuro e anche su cosa fare per migliorare la salute e il proprio benessere sia fisico che psicologico.
In un mondo devastato dalle guerre, e per le tante persone che vivono in uno stato di povertà, purtroppo il periodo di Natale non sarà il più bello dell’anno, ma non lo sarà così nemmeno per chi vivrà un Natale caratterizzato dallo stress , in cui anziché riposare e rilassarsi ci si affanna per comprare regali e cibo per organizzare pranzi e cene in una maratona gastronomica ricca di “cibo spazzatura” deleteria per la salute e dalla quale occorreranno settimane per riprendersi e disintossicarsi.
Uno studio di un gruppo di cardiologi dell’università svedese di Lund pubblicato sullo “Scandinavian cardiovascular journal” ha dimostrato una più alta incidenza di infarti miocardici nel periodo natalizio correlati a stress, depressione e preoccupazioni, confermando come le corse affannate in mezzo al traffico per accaparrarsi regali e riempire le dispense, sommate alle scadenze lavorative, alle file nei supermercati e nei centri commerciali, all’obbligo non sempre gradito di incontrare i parenti, alla mancanza di tempo e ai problemi finanziari, rappresentino un danno per la salute.
Da altri autori è stata anche descritta la sindrome “Christmas fatigue” che compare nel periodo natalizio ed è caratterizzata da uno stato di stanchezza sia fisica che mentale che può essere dovuta ad un sovraccarico di impegni, a situazioni economiche, a conflitti famigliari o solitudine, ad eccesso di cibo e alimentazione inadeguata, a ritmi alterati di sonno.
Quando lo stress, e il carico mentale che ne consegue, esaurisce le risorse che l’organismo ha per combatterlo, il fisico e il cervello non ce la fanno più a sopportare i livelli di ansia e preoccupazione, soprattutto di tipo sociale, economico e organizzativo e subentrano una serie di sintomi, di cui i più comuni sono stanchezza persistente, nervosismo con cali di umore, mal di testa e tensione muscolare, calo di concentrazione, disturbi gastrointestinali, maggiore vulnerabilità a sindromi influenzali e herpes, disturbi del sonno con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti.
Una situazione critica che va in primo luogo riconosciuta e successivamente gestita con una serie di semplici misure che partono da una pausa di riflessione per prendere coscienza di quanto sta accadendo, per poi cercare di pianificare le proprie giornate riducendo gli impegni, concedendosi pause durante la giornata e serate libere, cercando di dormire almeno sette otto ore per notte, lasciando spazi durante la settimana per fare attività fisica ad intensità moderata.
Pianificare bene le proprie giornate evitando l’ansia dei regali ed organizzare i momenti di convivialità con amici e parenti in maniera semplice e genuina, non perdendo mai di vista l’obiettivo della salute, rappresenta sicuramente il modo migliore per godere appieno e trarre vantaggio dalle feste natalizie.
Per quanto riguarda il cibo, nel periodo del Natale vi è il rischio, complici le tradizioni, di mangiare e di bere di più, spesso senza rendersene conto, perché una tavola imbandita ha un effetto visivo anti-stress. Si cade così nella trappola delle abbuffate, dove la golosità spesso prende il sopravvento.
Concedersi qualche peccato di gola per rispettare le tradizioni non è assolutamente proibito, a patto che si riesca a mantenere le porzioni contenute e quando si è mangiato troppo contenersi o saltare il pasto successivo per mantenere un corretto equilibrio nutrizionale.
Nessun problema quindi per un piatto di anolini, una fetta di panettone o un brindisi con le bollicine, quello che conta è non farsi prendere dalla voracità e dalla golosità eccedendo nelle quantità e trasformando il pranzo di Natale o la cena di Capodanno in abbuffate che intossicano il nostro organismo.
Nell’acquisto e nella preparazione dei cibi è importante prestare attenzione anche alla qualità, riducendo le dosi ed evitando di trovarsi il frigo pieno di “avanzi” che rappresentano una tentazione nei giorni successivi.
Nei giorni che precedono il Natale e in quelli tra Santo Stefano e Capodanno è consigliabile una dieta leggera con abbondanti verdure, passati e minestroni, limitando salumi, formaggi e carni grasse e riducendo i carboidrati, specie nella seconda parte della giornata.
Un'ottima regola è iniziare i pasti con la verdura, in grado di abbassare l’indice glicemico degli alimenti e di rallentare l'assorbimento dei grassi e degli zuccheri che verranno introdotti successivamente, contribuendo a dare una sensazione di sazietà che limita l’appetito e di conseguenza la quantità delle portate successive. Attenzione anche a non eccedere coi condimenti riducendo al minimo panna, burro, besciamella e maionese e privilegiando l’olio extra vergine d’oliva anche con l’aggiunta di un po’ di limone.
L'attività fisica regolare è una delle strategie più efficaci per ridurre stress e ansia, migliorare il sonno e mantenere un peso corretto. Nel periodo natalizio chi fa sport o va in palestra non deve saltare gli appuntamenti, ma possono bastare una passeggiata quotidiana nella prima parte della giornata abbinata a brevi esercizi di mobilità, stretching e rinforzo muscolare.

Gianfranco Beltrami
Vice presidente della Federazione medico sportiva italiana e direttore scientifico delle Terme di Monticelli.
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