Gli studenti puntano ad erogatori di acqua in corridoio e contenitori riutilizzabili. E nasce anche la start up ecologica «Plastophobic» per consulenze a uffici e aziende
Il liceo scientifico «Giacomo Ulivi» di Parma mette al bando la plastica. La prima campanella dell’anno ha suonato per l’istituto l’inizio dell’era «plastic free», iniziata già la scorsa primavera con la creazione, da parte di un gruppo di studenti del liceo, durante l’attività di alternanza scuola-lavoro, della start-up «Plastophobic».
Un’idea subito appoggiata dal dirigente scolastico Giovanni Brunazzi e dal consiglio d’istituto, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’ambiente. Dal marzo 2019 il liceo Ulivi è una delle due uniche scuole in Italia inserite nella campagna Plastic Free.
Dato scacco matto a bottigliette, bicchierini e palettine costituite dal materiale che sta soffocando il pianeta, entrano in scena tra i corridoi dell’istituto i distributori d’acqua della rete idrica pubblica, di cui i ragazzi potranno fruire riempiendo le borracce fatte realizzare dalla scuola con il proprio logo.
«Nel dicembre 2018 – spiega Giovanni Brunazzi – un ampio sondaggio interno, accompagnato da un’ispezione delle aule a fine mattina, evidenziò che l’80% della plastica nei cestini era composta da bottigliette d’acqua, con una media di tre a settimana per studente, spesso nemmeno finite, e dai bicchierini del caffè».
Tra i protagonisti della start-up «Plastophobic», una ventina di ragazzi che partecipavano all’alternanza scuola lavoro con l’azienda Davines come tutor: insieme scelsero di concentrare gli sforzi sulla lotta alla bottiglietta. Nell’atrio del liceo Ulivi vennero esposti i sacchi gialli pieni dei rifiuti di plastica destinati alla discarica, a monito dell’enorme spreco.
«Siamo rimasti tutti colpiti – dice Matteo Margini della classe quarta G – dal quantitativo. Così abbiamo individuato fornitori di borracce e di erogatori d’acqua. Dal prossimo anno speriamo di riuscire a dotare di borracce tutti i nuovi iscritti all’Ulivi. Oggi Plastophobic intende porsi anche come consulenza per scuole o uffici in cui si voglia seguire il nostro esempio».
«Vogliamo anche eliminare gli incarti di plastica delle merendine. I bicchierini per il caffè - aggiunge Brunazzi - sono stati sostituiti con altri in materiale eco e nei distributori di bevande le bottigliette d’acqua saranno rimpiazzate da lattine in alluminio».
Il 28 settembre, nell’evento sportivo organizzato dalla Uisp in Cittadella, Plastophobic avrà il proprio stand di fianco alla fontana di Iren, nel segno di una collaborazione tra enti a tutela dell’ambiente.
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