Iniziativa
Coraggio, rispetto, paura, condivisione, parità, amore, sicurezza, vulnerabilità… su una lavagna di carta ciascuno studente ha portato la parola con cui descriverebbe «L’ospedale dei pupazzi» durante il corso di formazione organizzato dal Sism. «Il Segretariato italiano studenti medicina organizza con impegno l’Ospedale dei pupazzi: un’iniziativa in cui alunni dei corsi di medicina e delle professioni sanitarie indossano le vesti di pupazzologi (dottori dei pupazzi) e accompagnano i bambini attraverso un vero e proprio ospedale da campo per pupazzi - ci racconta la coordinatrice del progetto Aurora Milizia, studentessa al quarto anno di Chirurgia -. Attraverso lo strumento del gioco vengono dunque veicolati importanti concetti di base relativi alla salute, come nozioni sul corretto lavaggio delle mani e l’importanza di un’alimentazione sana. Ma soprattutto il superamento della paura che, purtroppo, spesso gravita attorno alla figura del camice bianco. Vogliamo quindi creare le basi, già nei più piccoli, per diventare adulti più consapevoli e che, più facilmente, si recheranno da un professionista sanitario qualora dovessero averne bisogno e in generale avranno maggior cura della propria salute».
Aurora è formatrice e collabora con due compagne dell’ateneo parmigiano, Valeria Malorgio e Giorgia Nigro: le tre hanno quindi guidato i colleghi studenti durante la «due giorni formativa». Un weekend impegnativo che ha contato in apertura della presenza di Giulia Decaneto, neuropsichiatra infantile dell’ospedale universitario cittadino, la quale ha tenuto un’apposita lezione metodologica. Contenuti principali della sua esposizione l’analisi sulla figura del bambino, il come relazionarvisi e un particolare focus sull’importanza del gioco come mezzo educativo. «La mia esperienza è indubbiamente positiva sia come pupazzologa quanto come formatrice. Il corso appena svolto ci ha permesso di formare 22 nuovi pupazzologi che prenderanno parte alle attività di sensibilizzazione durante i prossimi eventi -. racconta Valeria Malorgio - È un’esperienza che mi ha molto aiutata nella mia crescita personale a superare la timidezza e penso pure nella mia evoluzione professionale perché mi ha permesso di mettermi in gioco ritrovando la bambina che è in me. Inoltre, ho potuto capire come spiegare i concetti facilmente: sarà quello che saremo chiamati a fare come medici coi nostri pazienti piccoli e grandi». «I bambini non sono altro che uno specchio di quello che sarà il futuro - le parole di Giorgia Nigro - I bambini che stiamo avvicinando oggi alla figura del medico saranno poi i pazienti del domani. È un progetto che dà tante soddisfazioni in quanto la genuinità, il modo in cui loro ti dicono le cose, ci fa ricordare che bambini lo siamo stati tutti ma non sempre ce lo ricordiamo». Poste le basi sistemiche il lavoro è proseguito attraverso un momento condiviso grazie alla «lavagna della fiducia», brain-storming linguistico da cui poi gli aspiranti pupazzologi sono arrivati allo studio della relazione piramidale paziente-medico-autorità sanitaria. «Come Sism ci occupiamo di promuovere la salute nel suo complesso, con l’obiettivo del raggiungimento di uno stato di piena salute non soltanto fisica, ma, riprendendo la definizione dell’Oms, uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale - il resoconto del coordinatore della sede parmigiana del segretariato studenti Gianluca Deiana -. Ci rivolgiamo alla popolazione andando a promuovere la salute in tutte le sue sfaccettature: ad esempio il 2 dicembre siamo stati presenti in occasione del World Aids Day in piazza Garibaldi in compagnia della Cri sezione Parma, unità di strada, Spazio giovani e Ottavo colore con dei banchetti finalizzati all’abbattere lo stigma e la paura nei confronti del virus dell’Hiv e sensibilizzare la popolazione verso una corretta prevenzione. In questa occasione saremo affiancati dall’azienda ospedaliera di Parma e dal reparto di malattie infettive con la somministrazione dei test rapidi».
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