I 50 anni dell'istituto tecnico economico
La celebrazione del 50° anniversario dell’istituto tecnico economico Bodoni ha unito il prestigio del percorso compiuto a uno sguardo rivolto al futuro attraverso eventi pensati per coinvolgere la cittadinanza, gli ex studenti e tutti coloro che hanno contribuito alla sua crescita.
La giornata è stata inaugurata con un incontro formativo, dedicato a discutere le sfide di un istituto tecnico economico nel contesto attuale e l’importanza di un adattamento costante alle trasformazioni del mondo del lavoro. Il dibattito ha visto la partecipazione della preside dell’istituto Elisabetta Mangi, Paolo Andrei, professore ordinario di Economia Aziendale ed ex rettore Unipr, il sindaco di Parma Michele Guerra, Andrea Grossi, dirigente dell’ufficio scolastico di Parma e Piacenza, e Alessandro Fadda, presidente della Provincia di Parma. «Festeggiamo i 50 anni del nostro istituto e il suo impatto nella formazione dei giovani del territorio - ha dichiarato la preside Mangi - consapevoli del nostro ruolo chiave nel preparare i ragazzi a un futuro di successo, sia umano che tecnico, in un mondo sempre più digitalizzato e inclusivo». Paolo Andrei ha sottolineato l’urgenza di affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, ricordando che queste non sono semplici tendenze da seguire, ma processi da guidare. «In questo momento storico delicato - ha spiegato - tramite lo studio, l’approfondimento e la passione possiamo cavalcare tutte le sfide del nostro tempo, abbracciando un approccio integrativo e multidisciplinare». Il sindaco Michele Guerra ha poi osservato che «la città è il contenitore delle esperienze formative delle scuole che la compongono» e come questo percorso sia fondato su una relazione tra i saperi, oggi particolarmente cruciale in un momento così divisivo. Guerra ha inoltre ribadito l’importanza di creare una rete di conoscenze e rapporti per vivere in equilibrio, aggiungendo: «dobbiamo saper creare attorno a noi l’armonia, proprio come quella che Bodoni metteva nello studio e nella progettazione dei suoi caratteri perfetti». L’importanza odierna della figura del tecnico economico è stata presa in esame da Andrea Grossi: «In passato ragionavamo per compartimenti stagni - ha spiegato - mentre oggi dobbiamo considerare l’economia in relazione al livello scientifico e umanistico della nostra società». Alessandro Fava ha sottolineato quanto importante sia stato per lui il percorso nell’istituto e quanto sia fondamentale continuare a investire nell’istruzione. «La scuola è una palestra di vita, dove le prime difficoltà si affrontano insegnando collaborazione e integrazione, proprio come nel mondo del lavoro. Bisogna valorizzare il percorso, vedere nel fallimento non una fine ma una base per ripartire, trovando un punto fermo da cui costruire con l’esperienza acquisita». Nel pomeriggio, l’istituto ha aperto le porte a un incontro di orientamento, durante il quale i visitatori hanno potuto esplorare i vari laboratori, offrendo così un assaggio dell’offerta formativa del Bodoni. La serata si è conclusa con un momento di festa, celebrando insieme mezzo secolo di successi e guardando con entusiasmo ai progetti futuri.
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