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Lo studente parmigiano Andrea Filiberti: «La mia tesi di laurea? Innovazione e sostenibilità»

Una ricerca sul cambiamento climatico in collaborazione al King’s College di Londra e la University of Oxford

Lo studente parmigiano Andrea Filiberti: «La mia tesi di laurea? Innovazione e sostenibilità»

di Andrea Grassi

21 Novembre 2024, 13:12

Il 2024 potrebbe essere l’anno più caldo mai registrato. Lo ha scritto recentemente l’Organizzazione metereologica mondiale, nel suo rapporto «State of the Climate Update». I gas serra continuano a crescere e, se non verranno applicate normative adeguate, la temperatura media globale entro la fine del secolo aumenterà tra i 2 e i 4 gradi. Molti ecosistemi stanno cambiando. Uno di questi è la montagna. Si prevede che al di sotto dei 1000 metri di quota la copertura nevosa si ridurrà di circa il 50 % entro la metà del secolo e probabilmente di oltre l’80 % entro il 2100.

L’industria degli sport invernali è uno dei settori economici italiani più importanti delle Alpi e dovrà fare necessariamente i conti con questo cambiamento. In merito a questo argomento c’è uno studente parmigiano che ha recentemente sviluppato una tesi di ricerca in collaborazione con il King’s College di Londra e la University of Oxford.

Lo studente è Andrea Filiberti e la tesi si intitola «The snow must go on: climate adaptation strategies and framing overstretching in expiring industries». «L’Università di Bologna ha lanciato un concorso che avrebbe finanziato il progetto vincitore con un periodo di ricerca all’estero - ha raccontato Filiberti, che ha da poco terminato il corso di laurea magistrale -. Già durante l’exchange in Australia avevo preso contatti con dei professori del King’s College e della University of Oxford che mi hanno proposto di partecipare ad un loro progetto di ricerca che approfondiva l’impatto sociale, economico e ambientale del cambiamento climatico sull’industria dello sci. Ci abbiamo lavorato per due mesi tra Londra e Oxford e l’ho discussa a Bologna, con una valutazione di 110 e lode».

Filiberti è nato e vive a Parma, ha studiato al liceo linguistico Marconi, e dopo essersi laureato in Economia e marketing all’Unimore ha iniziato la magistrale in International management all’Università di Bologna. «Durante il mio percorso accademico ho avuto la possibilità di fare diverse esperienze all’estero - ha spiegato Filiberti -, ho partecipato a un Erasmus a Valencia e ad un Exchange in Australia, alla University of Melbourne». Filiberti ha sottolineato l’importanza che questi viaggi hanno avuto nella sua formazione accademica. «Oltre che ad imparare diverse lingue sono state delle esperienze che mi hanno letteralmente cambiato la vita. Stare tanto tempo così lontano da casa mi ha permesso di rendermi conto di essere un granellino di sabbia nel mondo. È stato un bel bagno di umiltà, lo auguro a tutti». L’argomento centrale della tesi sviluppata dallo studente tra Londra e Oxford riguarda in particolare come i vari attori coinvolti nel mondo dell’Industria degli sport invernali stiano interpretando il problema del cambiamento climatico. «Lo scenario italiano è controverso - ha spiegato Filiberti -. Il 90% delle piste sono infatti coperte da neve artificiale». Nella tesi viene messo in luce il fatto che la stragrande maggioranza delle industrie sciistiche italiane sta puntando tutto sulla produzione di neve artificiale. Una produzione insostenibile, legata all’utilizzo di grandi quantità di risorse finite come acqua, olio e gas. «L’obiettivo delle tesi era quello di realizzare numerose interviste per vedere come i vari attori reagivano a questa situazione. Quello che è emerso è che se le industrie sciistiche non riescono a sviluppare nuove strategie che le sleghino dallo sfruttamento di risorse finite, sono destinate a scomparire». Dopo queste esperienze all’estero ora Andrea sogna di riuscire ad applicare queste conoscenze sul nostro territorio. «Quest’ultima ricerca ha definito le mie priorità e i miei ideali. Vorrei che il mio lavoro avesse a che fare con innovazione e sostenibilità, che saranno gli argomenti centrali del nostro futuro, e se riuscissi a trovare questa opportunità a Parma sarebbe bellissimo». Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede urgenti risposte coordinate a livello internazionale. Lo studio di Andrea Filiberti offre un importante spunto di riflessione: le più prestigiose università inglesi stanno studiando il caso di un settore industriale italiano, che insieme a tanti altri, è diventato incompatibile con le esigenze ambientali attuali e occorre più che mai mettere di fronte all’urgenza di guadagno quella di innovazione e sostenibilità.

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