Tech&Food
Non capita spesso che un pomeriggio a Parma si trasformi in un viaggio nel futuro del cibo. È successo ieri alla Club house Rugby Parma, dove l’Its Tech&Food Academy ha aperto le porte a studenti, famiglie e aziende per un open day che è andato oltre la presentazione dei corsi: un incontro fatto di storie, domande ed esperienze, capace di mostrare come la formazione possa diventare opportunità concreta di lavoro e crescita.
«Le aziende del territorio avevano bisogno di figure specializzate e, insieme alle istituzioni, hanno creato questa fondazione», ha spiegato Ruggero Ricci, coordinatore del corso Food development. I percorsi durano due anni e prevedono 1.200 ore tra aula e laboratorio, integrate da 800 ore di stage in Italia o all’estero. «Il primo stage è un’introduzione al mondo aziendale, il secondo diventa già un ponte verso l’inserimento lavorativo. Non imponiamo l’assunzione, ma costruiamo le condizioni perché accada: l’84% dei diplomati trova lavoro entro un anno», ha aggiunto Ricci.
Nel biennio 2025–2027 a Parma saranno attivati tre corsi, ognuno con una precisa identità. Food development porta gli studenti nel cuore della ricerca e sviluppo, dove tradizione e innovazione si incontrano. «Il nostro obiettivo è unire creatività e rigore tecnico per progettare prodotti nuovi, sostenibili e buoni», ha rimarcato Ricci.
Food tech, corso storico dell’Academy, si concentra invece sulle grandi filiere della Food valley: latte, vegetali, carni, vino, birra e aceto. «È un percorso altamente specializzante, con una forte componente pratica. Una delle attività più originali è la Food Factory, un serious game che simula la gestione di un’impresa alimentare», ha spiegato Martha Avila, coordinatrice del corso.
Infine Digital factory, diretto da Francesca Asti, guarda all’industria 4.0, unendo informatica e produzione per formare professionisti capaci di trasformare i dati in strategie. «Non formiamo solo tecnici, ma analisti del processo produttivo digitale, capaci di leggere il presente e progettare il domani».
Le iscrizioni ai corsi sono già aperte e si chiuderanno il 17 ottobre. Possono partecipare tutti i diplomati delle scuole superiori o chi possiede un titolo equivalente o superiore. L’ammissione prevede un test scritto multidisciplinare su inglese e informatica, seguito da un colloquio motivazionale: un percorso che non serve a escludere, ma a indirizzare ogni studente verso il corso più adatto alle sue attitudini e aspirazioni.
Se i coordinatori hanno delineato l’ossatura, gli studenti hanno portato l’energia dell’esperienza. Elisa Perone, al secondo anno di Food development, ha raccontato i suoi stage a Valencia e in un’azienda locale: «Due mondi diversi che mi hanno fatto crescere. Ho acquisito competenze tecniche, ma anche una nuova consapevolezza di me stessa».
Cristopher Boldini, di Food tech, ha condiviso la sua esperienza tra laboratorio e azienda dolciaria: «Ero indeciso se andare all’università, ma l’Its mi ha convinto con il suo approccio breve, intenso e concreto. Ho imparato più di quanto immaginassi».
Andrea Menta, del corso Digital factory, ha scelto fin da subito un percorso pratico: «Qui ho potuto lavorare su progetti veri, dalla programmazione agli impianti. È stata un’esperienza completa, che mi ha già aperto nuove porte».
L’open day si è chiuso con un aperitivo conviviale: bicchieri che tintinnavano, studenti e genitori intenti a dialogare con i docenti, sorrisi che scioglievano ogni formalità. Non solo una vetrina di corsi, ma la prova che quando la formazione nasce dal territorio e guarda lontano, diventa un ponte solido verso il lavoro. Un ponte che a Parma significa unire radici e innovazione. Per molti ragazzi, quel ponte è già il primo passo di un viaggio. Un viaggio che comincia oggi. E ha il sapore del futuro.
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata