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Progetto

Il Giordani diventa «outdoor»: per vivere la scuola anche all'aperto

Il Giordani diventa «outdoor»: per vivere la scuola anche all'aperto

di Laura Ruggiero

21 Settembre 2025, 11:44

Non più solo corridoi e aule chiuse. Al Giordani la scuola esce dalle proprie mura e diventa spazio aperto, condiviso, vivo.
Aule all’aperto per l’outdoor education e le attività autonome, uno spazio teatrale per spettacoli, concerti, convegni e assemblee e una macchia urbana dedicata alla professoressa Patrizia Rossi, realizzata con gli studenti per creare percorsi didattici e riqualificare l’area verde.
«Metamorfosi» è il nome scelto per questo progetto, che trasforma l’idea stessa di scuola. «L’inaugurazione di oggi - afferma Alberto Berna, dirigente dell’istituto - è il frutto di un lungo lavoro. Il nostro augurio è che questo spazio diventi patrimonio della città, di tutti i cittadini. È così che si costruisce una qualità della vita che accompagna non solo dentro, ma anche fuori dalle mura scolastiche, coltivando quel benessere che è alla base dell’apprendimento, del lavoro e della vita in generale».
Spazi che non si limitano a un utilizzo educativo, ma vogliono diventare luoghi di inclusione e socialità. «Dare ai ragazzi ambienti accoglienti all’aperto significa arricchire la loro esperienza scolastica e far sì che trascorrere tempo a scuola diventi più piacevole e sostenibile», sottolinea Serena Brandini, consigliere provinciale. Un concetto che richiama la sostenibilità e la cura degli spazi educativi. «Questa è una bellissima occasione per ritrovarci e vedere il risultato di uno sforzo condiviso da tante realtà al servizio della comunità scolastica di Parma - commenta Caterina Bonetti, assessora alla transizione digitale -. La sostenibilità ambientale è al centro dell’Agenda 2030 ed è uno degli obiettivi che, come amministrazione, ci poniamo. Garantire qualità e bellezza negli spazi scolastici è fondamentale».
Il progetto è stato possibile grazie a un finanziamento della Fondazione Cariparma, che ne ha sostenuto la realizzazione per il 90%. «Qualche anno fa la Fondazione lanciò un bando per finanziare progetti di rigenerazione - spiega Elena Saccenti, consigliera di amministrazione -. Volevamo una rigenerazione che tenesse conto dei luoghi, delle loro storie, delle persone che li vivono. È stata una scommessa anche per noi, ma l’accoglienza ricevuta da questa scuola ci conferma che è una strada giusta».
L’inaugurazione si è chiusa con un momento musicale curato dagli studenti del liceo musicale «Attilio Bertolucci».

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