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La Fra Salimbene premiata per «Rifugio d'artista»

A Lagdei per registrare i suoni dell'Appennino

Grazie al bando «Siae per chi crea 2024» e al ministero della Cultura, il progetto dell'istituto Parma Centro e Cem Lira si è classificato secondo a livello nazionale

A Lagdei per registrare i suoni dell'Appennino

05 Ottobre 2025, 11:01

Un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado Fra Salimbene ha vissuto un anticipato, ma gradevole, rientro a scuola. Gli alunni hanno infatti preso parte al progetto «Rifugio d’artista», organizzato dall'istituto comprensivo Parma Centro: sei giorni al Rifugio Lagdei, nel cuore dell’Appennino, accompagnati da educatori ed esperti della scuola di musica Cem Lira, partner del progetto. Gli studenti, armati di microfoni e videocamere, tra un trekking e una proiezione di film, hanno raccolto, immersi nella natura, un prezioso archivio digitale di suoni, immagini e suggestioni da riportare in città.
Hanno sperimentato linguaggio e dinamiche del set cinematografico, dividendosi in reparti con ruoli ben definiti (sceneggiatore, regista, direttore della fotografia, ciacchista, segretario di edizione, macchinista e fonico).

Altrettanto si sono dedicati all’ascolto del suono della natura e al suo campionamento, in un processo che portasse dal suono puro alla soundtrack. E’ stato così costituito un repertorio digitale su cui alunni, docenti della scuola (prof Davide Buzzi e Antonietta Mazzeo) ed esperti esterni (Giacomo Agnetti, videomaker e guida Gae, e il Maestro Stefano Carrara, compositore e musicista) lavoreranno a scuola, nei prossimi mesi, durante corsi opzionali dedicati alla multimedialità. Obiettivo finale, continuare il processo creativo in città e realizzare un prodotto da restituire al pubblico. Il progetto è stato reso possibile dal bando «Siae per chi crea 2024», dedicato alla formazione e promozione culturale nelle scuole e promosso dalla Società italiana autori ed editori in collaborazione con il ministero della Cultura. Nella sezione «Arti visive, performative e multimediali» il progetto presentato dal comprensivo Parma Centro e Cem Lira si è classificato secondo a livello nazionale, ottenendo un finanziamento di 25.000 euro (solo cinque le idee premiate). Un contributo che ha permesso sia l’esperienza residenziale - per molti ragazzi la prima scoperta del nostro Appennino - sia l’attivazione gratuita dei due corsi pomeridiani «Amo» (Aumento, miglioramento e orientamento dell’offerta formativa).

«L’attività di campionamento di suoni ed immagini e il camp residenziale hanno acceso l’entusiasmo degli allievi - racconta il professor Davide Buzzi, responsabile del progetto -. È stata un’esperienza immersiva, pensata per portare elementi nuovi nelle vite degli studenti, soprattutto di chi ha meno accesso ad attività culturali. Siamo convinti di aver piantato un seme, che possa incoraggiare la creatività e, perché no, la scoperta di una passione. Non solo, ma credo che, per ragazzi che vivono il ritmo e gli stimoli della città, sia stato importante adeguarsi per qualche giorno, finalmente disconnessi, al passo della natura, per coglierne, attraverso un microfono o la lente di un obiettivo, gli aspetti che si offrono solo a chi abbia la pazienza di fermarsi ad osservare». Gli studenti metteranno presto a frutto questa esperienza nei corsi pomeridiani, che permetteranno di approfondire ulteriormente i linguaggi multimediali, fino alla creazione di un elaborato finale destinato al pubblico: «Non anticipiamo nulla - conclude Buzzi - ma la presentazione sarà all’altezza dell’entusiasmo di docenti e allievi». Per Francesco Sgorbani, direttore di Cem Lira, il progetto «rappresenta un tassello importante nella valorizzazione delle competenze dei ragazzi. Esperienze innovative come questa migliorano benessere, partecipazione e successo scolastico, trasformando la scuola da "non luogo" a spazio di interazione e condivisione».
Sulla stessa linea il dirigente scolastico Maurizio Olivieri, che definisce l’iniziativa «una sperimentazione pilota innovativa per Parma e provincia, capace di aprire la strada a una scuola più flessibile e a nuove collaborazioni tra pubblico e privato. Un modello che valorizza il patrimonio culturale e artistico del territorio, rafforza la fruizione culturale come strumento di crescita della comunità e contribuisce a formare cittadini più consapevoli».

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