Giro di vite da parte della Procura della Repubblica di Parma contro la vendita della 'cannabis light'. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno effettuato diverse perquisizioni in attività commerciali dove sono in vendita foglie, infiorescenze, oli, resine o altre sostanze riconducibili alla 'marijuana legale".
Sedici le persone che risultano indagate e per tutte l’accusa è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una di loro è stata anche arrestata perchè durante una perquisizione in provincia di Siena gli inquirenti hanno scoperto una piantagione di canapa. Nell’operazione sono stati sequestrati circa 700 chili di infiorescenze ma anche accendini, contenitori, semi oltre a documentazione contabile e i registri dei prodotti commercializzati anche online: guarda il servizio di 12tg Parma.
E intanto è arrivato il commento di uno dei 16 indagati, il parmigiano Luca Marola, amministratore di EasyJoint e Canapaio Ducale.
"EasyJoint, la società italiana che ha dato il via al commercio delle infiorescenze di canapa prive di principio attivo, la cosiddetta cannabis light, è ora sotto attacco da parte della Procura di Parma, che ha imbastito una indagine penale dal contenuto assai discutibile che suscita molte perplessità. Con estrema forza e determinazione contrasteremo in tutte le sedi opportune l’improbabile impianto accusatorio - scrive - Ma intanto sorprende ed impressiona che, in fase di indagine, a processo non ancora imbastito, la Procura indica una conferenza stampa comunicando i nomi delle aziende coinvolte".
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