CINEMA
Tutti in coda per Monica Bellucci, ieri sera a Marrakech. Ospite del Festival internazionale del Film che fino al 6 dicembre trasforma la città ocra in una passerella hollywoodiana, Monica Bellucci si intrattiene con il pubblico dopo la proiezione del suo «Maria Callas Monica Bellucci: une rencontre».
Per l’attrice, «Oltre alla voce e al divismo c'è la forza di volontà di questa donna che ha realizzato se stessa e si impone come esempio per noi donne». Impegnata a teatro nella trasposizione delle lettere della divina, diretta da Tom Volf, Bellucci si fa riprendere dal regista greco Yannis Dimolitsas, mentre calca le scene o si prepara a farlo, immedesimandosi nella Casta Diva. Sullo schermo tutto è perfettamente ricostruito, l’appartamento e le foto d’epoca, molte delle quali recuperate dall’immenso archivio di Graziano Arici.
La magia a Marrakech si compie nell’auditorium Yves Saint Laurent, a poche ore da quello che sarebbe stato il 101mo compleanno della Callas, mentre lo schermo rimanda la scena in cui Bellucci entra nel vestito vintage che il couturière francese realizzò per l’usignolo greco. «Indossare quell'abito - ammette Bellucci - è stato come sentire addosso la pelle della Callas. Quel vestito mi ha seguita per tre anni». Prima di entrare in scena, Bellucci rivela: «ascoltavo la sua Carmen perché mi trasmetteva forza», ma quel che ha cercato più profondamente «è stata la donna, quell'uccellino che, diceva la diva, cantava solo quando era felice». (ANSA).
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