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Live al fuori orario

«Dankeschoen» Vinicio Capossela, concerto da «Conciati per le feste»

«Dankeschoen» Vinicio Capossela,  concerto da «Conciati per le feste»

di Giulio A. Bocchi

28 Dicembre 2024, 11:46

Dissacrante, ma ormai a buon diritto diventato una tradizione, il Concerto di Natale di Vinicio Capossela è stato proposto mercoledì, e di nuovo ieri sera, al Fuori Orario, inserito in un solco tracciato già dal 2008. Ormai, si potrebbe dire, è uscito anche il film: lo scorso 25 novembre, infatti, è stata presentata la docu-fiction «Natale Fuori Orario» con il cantante stesso e la regia di Gianfranco Firriolo.
Il concerto di quest’anno, «Conciati per le feste», appartiene al tour internazionale, di 26 date, partito da Aosta lo scorso 26 ottobre (il giorno dopo l’uscita dell’omonimo album) che si chiuderà a Zurigo il prossimo 11 febbraio.
É innanzitutto uno spettacolo, prima ancora che un concerto, la doppia serata al Fuori Orario visto che la figura di un cantautore e performer come Capossela risentirebbe terribilmente dal fatto di essere presa in considerazione soltanto dal punto di vista musicale. È uno show travolgente in cui il cantate parla tanto e c’è anche molto da riflettere su quello che dice, ma c’è anche un grande apporto surreale visivo con tanti costumi per arricchire la contestualizzazione delle canzoni. Il mago Christopher Wonder, con la sua arte circense dal sapore grottesco, ha animato il pre-show, ma ha anche preso parte in modo rilevante allo spettacolo vero e proprio, interpretando, ad esempio, il depresso Babbo Natale che si toglie la vita nella canzone «Santa Claus Is Coming To Town (Santa Claus è arrivato in città)».
Non mancano i travestimenti per lo stesso Capossela che, infatti, nei panni di San Nicola di Bari si toglie lo sfizio di fare anche qualche scherzoso, ma in fondo serio, sermone. Il pubblico caloroso e numerosissimo risponde in modo entusiastico all’energia portata sul palco dal cantante e dalla sua band: l’ovazione più forte, probabilmente, è quella dopo «Marajà», uno dei suoi brani più conosciuti. Quasi due ore di spettacolo trascorrono velocemente tra alcuni dei suoi successi e le rivisitazione di tanti brani legati al Natale, tradizionali e meno come quello di Tom Waits «Christmas Card From A Hooker In Minneapolis» (Cartolina di Natale da una prostituta di Minneapolis). Tra il periodo di feste e la fine del concerto sarebbe facile cadere preda di un certo sentimento di nostalgia, ma la nostalgia, spiega Capossela, è «un po’ di destra» e allora è meglio terminare la serata con un senso di gratitudine, espresso dalla canzone «Dankeschoen (Grazieschoen)», un rimando ai suoi primi anni di vita in Germania, dove nacque ad Hannover.

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