MUSICA
Sanremo al via: il Festival della canzone italiana si apre con un ricordo, in parole e musica, di Ezio Bosso: «Ricordatevi che la musica come la vita si può fare in un solo modo: insieme».
Poi la sigla intonata dall'orchestra sinfonica e l'ovazione del pubblico. Inizia il Festival "targato" Carlo Conti.
Pochi minuti di introduzione, in cui Carlo Conti ricorda Ezio Bosso (che partecipò nel 2016) e ringrazia i conduttori delle passate edizioni del Festival, poi inizia il concorso canoro. Non manca un fuori programma: durante il discorso iniziale di Conti c'è un blackout nell'audio di una decina (lunghi, in tv) secondi.
La prima ad esibirsi è la cantante reggiana Gaia. Segue Francesco Gabbani.
Alle 20,57 il primo "amico", come lo definisce Carlo Conti: entra Gerry Scotti.
Elegante in smoking e con l'insolita cravatta, Gerry Scotti entra sul palco dell’Ariston tra gli applausi del pubblico, introdotto da Carlo Conti che dice: «Stasera fa un regalo a tutta Italia».
«Vi voglio bene», esordisce il volto Mediaset, al suo debutto assoluto al festival, in una delle rare apparizioni su Rai1. «Grazie Carlo, non parleremo tanto, ma alcune cose in faccia ce le dobbiamo dire: grazie perché con la tua persona, i tuoi collaboratori, tutto il personale di Sanremo e della Rai, nonostante io abbia sempre vissuto all’insegna della semplicità, mi avete fatto sentire importante».
Poi il primo lancio, «oh mamma, è dall’oratorio che me lo sogno»: tocca a Rkomi che sfoggia il petto nudo sotto la giacca. «Mia mamma diceva sempre, metti la maglietta della salute» è il consiglio di Scotti. «Lo squaraus è un attimo». Poi il saluto a Pippo Baudo: «Ci sta seguendo, ha telefonato».
Carlo Conti va in aiuto di Noemi, che nel suo abito lungo nero a sirena con lungo strascico bianco, ha qualche difficoltà nella discesa delle scale. Il conduttore le porge il braccio e insieme scendono la temibile scalinata dell’Ariston.
Lacrime per Fabrizio Frizzi
Carlo Conti e Gerry Scotti indossano occhiali scuri, «da saldatore», per presentare Antonella Clerici, «una sorella nel vero senso della parola», dice il direttore artistico, che come promesso sfoggia un abito lungo scintillante in nero e argento, che attraverso le trasparenze lascia intravedere le gambe.
«Così sexy non ti avevo mai vista», dice Conti alla «donna che ha ha presentato il maggior numero di festival di Sanremo». «Sono le ultime cartucce», risponde Clerici.
L’ironia cede poi il posto alla commozione con il ricordo di Fabrizio Frizzi: «Se fosse ancora con noi ci sarebbe qui un quarto amico, anzi è con noi qui un grande amico», dice Conti mentre in sottofondo si sente la voce di Frizzi cantare Un amico in me. Piange Antonella Clerici, salutando Carlotta Mantovan, vedova del conduttore, seduta in platea.
Messaggio di Papa Francesco
«La musica è bellezza, è strumento di pace, è una lingua che tutti i popoli parlano per raggiungere il cuore di tutti, può aiutare la convivenza degli uomini». Lo dice Papa Francesco in un videomessaggio inviato al festival di Sanremo.
«Carissimo Carlo, ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini, lo scorso maggio, tu eri con noi con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo Stadio Olimpico con i bambini di tutto il mondo. Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli», dice il pontefice nel videomessaggio.
«Penso, in questo momento, a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito - aggiunge Francesco - penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta. Questo è quello che desidero di più, vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile! Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica».
«Cercate di vivere delle belle serate e rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono, e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. Sai, la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno», conclude il messaggio.
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