I responsabili provinciali degli enti di promozione: "Non rischiare e affrre percorsi controllati"
Scalpitano sui social i cicliamatori parmensi in vista del ritorno alle pedalate individuali. Tra loro, anche chi il virus l'ha sconfitto con una lunga volata. Ma occorre cautela. Questo dicono pure i due responsabili provinciali degli enti di promozione. «Per prima cosa - sostiene Angelo Mora dell'Acsi - interagire con la testa sulle spalle, non rischiare e affrontare i percorsi collegati».
Mora considera l'annata sportiva difficilmente recuperabile. «In caso di recrudescenza del virus, sarebbe un insulto dover ricorrere, come d'obbligo, al personale medico per una gara». Per osare comunque uno stimolo, Acsi propone un Giro della Provincia individuale in 20 tappe, con tanto di brevetto finale.Per Giovanni Dall'Ovo, responsabile Uisp: «In attesa di nuove direttive, dobbiamo attenerci a quanto prescritto. Organizzare gare significa radunare corridori, organizzatori, servirsi di locali pubblici nei cui servizi e monitorare sempre igienizzati, con tutte le difficoltà del caso ».
La scelta si restringe. «Forse si può pensare, e lo stiamo facendo, al cicloturismo con partenze e tempistiche dilatate, persino sull'intero weekend». Non tutto è negativo. «Bisogna ripartire da un'idea nuova di pratica amatoriale, meno esasperata e più solidale». Dello stesso avviso è Giorgio Colla, esperto atleta del GS Minerva. «Direi - spiega - che deve prevalere il buon senso e per il momento di agonismo non se ne parla.Dispiace perché la mia società da anni organizza una classica a Felino, ma nel 2020 è meglio lasciar perdere ». Dispiace anche per la Gran Fondo Francigena, fiore all'occhiello del club. «Vedremo se a settembre ci saranno le condizioni per disputarla, ma i dati relativi alla situazione economica molti sponsor abdicano. Visti i costi, sarà dura allestirla ».
Per Patrick Hiltbrunner, ciclista e presidente del gruppo Oltrelabici, può ricominciare, ma richiesto rigorosamente. «Le norme sono chiare: oltre al casco, da tempo obbligatorio, bisogna dotarsi di mascherina, guanti in lattice, gel e fazzoletti di carta per protezione la propria e altrui sicurezza». Oltrelabici è una piccola società e connettersi è più semplice.«Più complesso per gruppi numerosi, inoltre sarà bene evitare i percorsi trafficati e magari, dovremmo, sfruttare le ciclabili». Da ultimo, ma non per importanza, il parere di Lisa Ballerini della Filippelli, 20mila chilometri annui e un amore sconfinato per la bici. «Per me, che ho usato fin dai tempi della scuola, è uno stile di vita. Quella da corsa è vera passione, però dopo questa forzata ma giusta interruzione ho qualche remora:
Tornare a godere di grandi spazi e natura, come solo pedalando accade, è uno stimolo enorme. «Certo, c'è voglia di ricominciare, ma con un entusiasmo diverso, dopo quello che abbiamo vissuto».
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