«Oggi è stato il caso più lungo come tempi d’attesa, ma è giusto che la Var ci sia: accettiamo più volentieri il fatto di aspettare anziché subire degli errori». Roberto D'Aversa ieri dopo che la revisione video aveva annullato al Parma un gol e un rigore (e un gol agli avversari) ha commentato con aplomb il fatto che la gara sia stata interrotta tre volte dalla tecnologia e sia durata un quarto d'ora in più. Anche perché s'è visto di peggio: e per i tempi (a Frosinone, al '94, la pausa che impose l'arbitro Manganiello fu di quasi 10 minuti) e per l'esito: tipo domenica a Genova quando al Genoa è stato assegnato e poi confermato dall'arbitro Fabbri un rigore benché diverse immagini smentissero il contatto difensore-attaccante. Il pretesto è stato che alcune delle telecamere si erano disconnesse dal sistema e non tutte le immagine erano a disposizione del Var Maresca. Per fortuna ci ha poi pensato Zapata a fare giustizia, mentre a Firenze il rigore dato al Napoli alla prima giornata e che fece infuriare Montella è stato condannato a posteriori anche dai vertici arbitrali. Anche Giampaolo a Verona ha accolto con fair play le «storture» della Var, anche perché il suo Milan non ne è certo uscito svantaggiato. Ma il suo collega del Verona Juric non è da meno: «Non è facile neanche per gli arbitri, sono decisioni al limite, a parte il rigore per loro che era netto, e le accetto tutte».
Insomma, se un effetto benefico ha avuto, l'introduzione della Var, è stato quello di mettere la sordina a moltissime polemiche, alle accuse al Palazzo, alle ipotesi di malafede.
Nelle tifoserie però ci sono diverse correnti di pensiero: chi si allinea e accetta l'evoluzione tecnologica e chi invece punta il dito sui pesanti effetti collaterali: ad esempio ormai ogni esultanza per un gol è subjudice, se è vero come è vero che a volte gli arbitri risalgono agli inizi di un'azione per individuare un fallo e poi annullare la segnatura. E' già successo un sacco di volte che una rete, magari decisiva, magari negli istanti finali, dopo essere stata certificata da arbitro e assistenti è stata invece annullata, e con lo stillicidio di interminabili pause, dal Video Assistant Referee.
Questo delle fasi «morte» della partita diventa qualcosa di anormale per i supporter di calcio, mentre magari è assai più familiare a chi segue gli sport americani come baseball e football. «Si perde l'adrenalina» sostengono i più nostalgici, e certamente hanno le loro ragioni. In pratica i responsi delle azioni decisive arrivano in differita, come quando si sente la radio e si guarda la tv allo stesso momento e l'audio precede l'immagine. Un effetto un po' straniante la Var ce l'ha anche sugli arbitri e sulla qualità del loro operato che sembra diventare sempre più approssimativo proprio perché c'è in tutti la consapevolezza che errori marchiani non se ne possono più fare.
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