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PRESENTAZIONE

Evani, il «motorino» del grande Milan

Giovedì alle 19, l'ex centrocampista rossonero sarà a Palazzo Tarasconi

Evani, il «motorino» del grande Milan

di Vittorio Rotolo

28 Novembre 2022, 14:36

Introverso, di poche parole, da piccolo il pallone era il suo compagno inseparabile: un amico «fidato e sincero». Non giocava per diventare qualcuno, ma solo per passione. Eppure Chicco Evani è diventato una colonna del «Milan degli invincibili», incidendo la propria firma su due imprese, centrate nello spazio di dieci giorni. Correva l'anno 1989: Evani «gela» il Barcellona nella finale di ritorno della Supercoppa europea, quindi si ripete a Tokyo, in Coppa Intercontinentale contro i colombiani del Nacional Medellin, sorprendendo il mitico Higuita all'ultimo respiro dei supplementari. Il giorno, quello, in cui Chicco diventa per tutti «Chicco San». Semplicemente leggenda. «Non chiamatemi Bubu» (Mondadori) è il titolo del libro scritto a quattro mani dall'ex centrocampista insieme alla giornalista Lucilla Granata. Un libro che sarà presentato giovedì alle 19 a Palazzo Tarasconi, in via Farini, in un evento organizzato da Reggiana Gourmet. «Tutto nasce dal rapporto di amicizia che mi lega a Evani» spiega Giovanni Ronconi, presidente di Reggiana Gourmet, che ha messo a punto la presentazione del libro insieme a Maria Cristina Padovani. «La mia azienda, prossima ad insediarsi nel nuovo stabilimento qui a Parma, ha voluto celebrare così un atleta straordinario ma soprattutto un uomo con valori solidi. Una parte del ricavato delle vendite della serata - aggiunge Ronconi - verrà destinata alle attività del gruppo Seirs Croce Gialla, che sosteniamo con convinzione anche come Reggiana Gourmet».

Nelle 166 pagine di «Non chiamatemi Bubu», c'è spazio per tutto: i ricordi delle persone care, gli aneddoti, i grandi duelli (con Platini, Careca, Antognoni, Batistuta, fino all'immenso Maradona. «che dava l'idea di poter vincere un incontro da solo» scrive Evani), le gioie e i dolori sul rettangolo verde. Perché Evani era anche nel Milan che retrocesse in B, per poi risalire fino all'epopea vissuta sotto la presidenza Berlusconi.

A curare la prefazione uno dei simboli di quel Milan stellare: Arrigo Sacchi, colui che «ha cambiato il gioco del calcio» ribadisce Evani, oggi nello staff tecnico dell'Italia campione d'Europa di Roberto Mancini. E come non citare il trio olandese: «Van Basten era poesia, classe pura. Gullit, la potenza. Rijkaard, l'intelligenza calcistica». Evani era il motorino inesauribile. Uno che non si è mai tirato indietro.

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