AMARCORD
Il 10 dicembre di trentatré anni fa, davanti a 5.500 spettatori, la «mitica» Maxicono conquistava il Mondiale per Club ospitato proprio nella nostra città. Il 3-1 rifilato in finale alla Cska Mosca, quel memorabile giorno, fu il primo tassello di un mosaico perfetto, completato da lì a pochi mesi con la conquista - nell'ordine - di Coppa delle Coppe, Supercoppa europea, Coppa Italia e scudetto. In queste ultime tre competizioni ad inchinarsi fu la Philips Modena: la sfida infinita, la ribattezzarono. In Coppa delle Coppe, invece, lo squadrone allenato da Gian Paolo Montali - con Aristo Isola direttore sportivo - piegò la resistenza di un'altra big della pallavolo italiana: la Sisley Treviso.
I fasti di un'epopea irripetibile rivivono in «Quelli del Grande Slam» (Kriss Editore), il volume che Alessandro Freschi, scrittore e appassionato collezionista di cimeli sportivi, ha voluto dedicare alla Maxicono 1989-90. Le 222 pagine sono un inno alla gloria e un profluvio di ricordi per chi quella magica atmosfera l'ha respirata a pieni polmoni, ma affascinano e catturano anche quanti, quelle sfide e quei giocatori - da Andrea Zorzi a Jeff Stork, da Claudio Galli a Marco Bracci, da Andrea Giani a Renan Dal Zotto - li ha conosciuti solo attraverso i vecchi filmati e i racconti dei genitori. Ci sono le fotografie, suggestive, i tabellini completi delle partite, le schede con i roster delle avversarie. E ci sono soprattutto i ritratti dei protagonisti di quella stagione: il presidente Carlo Magri, il preparatore atletico Gian Paolo Chittolini, gli altri giocatori Carlo Alberto Cova, Andrea Aiello, Luca Panizzi, Raimondo Della Volpe. Le imprese sono scolpite nella memoria, i retroscena diventano un invito ad approfondire: la Maxicono è sempre nel cuore di tutti noi.
Vittorio Rotolo
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