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Atletica leggera

Mondiali indoor di Glasgow: la Iapichino fermata dai crampi, ma il bilancio azzurro (4 medaglie) è positivo

Mondiali indoor di Glasgow: la Iapichino fermata dai crampi, ma il bilancio azzurro (4 medaglie) è positivo

Una smorfia di dolore di Larissa Iapichino

03 Marzo 2024, 22:34

Quattro medaglie, record eguagliato, e un ulteriore carico di speranze per l’atletica italiana ai Mondiali indoor terminati oggi a Glasgow dopo tre giorni intensi di gare ed emozioni. L’ultima giornata non ha arricchito il bottino tricolore, perché i crampi hanno frenato Larissa Iapichino nell’assalto al podio nel salto in lungo mentre Catalin Tecuceanu si è fermato al quarto posto nella finale negli 800, ma il presidente federale, Stefano Mei, e tutto il movimento possono essere soddisfatti. Anche la lunghista azzurra l'ha presa bene nonostante il settimo posto: «Voglio uscire col sorriso da questi Mondiali e io sono una che non molla e ci riproverò sempre. Ora guardiamo alle gare all’aperto e spero agli Europei di giugno a Roma di fare decisamente meglio di oggi davanti al pubblico di casa», ha detto Iapichino.

Un auspicio condiviso da Mei: «Credo che questo Mondiale sia un buon viatico per quanto dovremmo fare questa estate. Sono certo che tra Roma e Parigi torneremo a far parlare bene della nostra atletica - ha affermato -. Credo che Glasgow sia una delle migliori spedizioni di tutti i tempi per l’Italia. I ragazzi hanno fatto benissimo. Non sono solo le medaglie, che ovviamente sono importanti, ma penso a tutti i nostri atleti che hanno superato i propri limiti. Sono segnali che la base della nazionale sta percependo che ci devono provare sempre».

Insieme con Iapichino e Tecuceanu, la serata di Glasgow ha dato un’occasione anche a Giada Carmassi, che è arrivata fino alla semifinale nei 60 ostacoli. Lì però si è fermata avendo chiuso al settimo posto la sua corsa con un tempo nettamente superiore al record personale che aveva ottenuto in precedenza. Nelle altre gare, senza italiani in lizza, spettacolo nelle staffette 4x400 che hanno visto gli Stati Uniti battuti per l'oro dal Belgio nella prova maschile e dall’Olanda in quella femminile. Il belga Alexander Doom, oro nei 400 metri, ha superato nel finale il campione Usa Noah Lyles, mentre la fuoriclasse olandese Femke Bol non ha deluso le attese chiudendo davanti a tutte l’ultima frazione.

L’Italia torna comunque dalla Scozia con nuove consapevolezze e più che la sensazione che dietro a campioni come Gian Marco Tamberi e Marcell Jacobs, entrambi assenti, c'è un movimento vivo. Il team azzurro si è già presentato all’ultima delle tre giornate di gare con un bottino di quattro medaglie conquistate, gli argenti di Mattia Furlani nel salto in lungo e di Lorenzo Simonelli nei 60 ostacoli e i bronzi di Leonardo Fabbri nel lancio del peso e della velocista Zaynab Dosso nei 60. Un oro avrebbe reso ancor più eclatante un risultato già eccellente, dato che in 19 edizioni della manifestazione iridata solo una volta l’Italia aveva ottenuto un poker, nel 1991 a Siviglia, e mai era andata oltre. La media è stata sempre molto più bassa e anche due anni fa, a Belgrado, solo Jacobs e Tamberi salirono sul podio, col primo vincitore nei 60 metri e il secondo terzo nel salto in alto.

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