STORIE DI MISTER
Fresco vincitore di un campionato di Seconda Categoria con la «sua» Valtarese Francesco Bertani si racconta in questa rubrica mettendo in evidenza tutte le caratteristiche umane e tecniche che gli hanno permesso in questi anni di avere sempre un ruolo di spicco nel calcio dilettantistico parmense. Curiosamente, già nella stagione 2012/13 riuscì a ottenere un salto di categoria tra le fila dei granata dalla Prima alla Promozione (allora attraverso gli spareggi) prima di allenare, tra le altre, anche la Medesanese, sempre in Promozione nel 2014-15, il Solignano, in due differenti momenti in Prima e Promozione, il Borgotaro e fino allo scorso anno guidava gli Allievi Under 17 della Valtarese.
1 L’allenatore più bravo avuto nella sua carriera di calciatore.
Gli allenatori che ho avuto mi hanno lasciato tutti qualcosa di importante, quindi impossibile indicare quello più bravo. Ho assimilato e imparato qualcosa da ciascuno di loro.
2 Quando ha iniziato a pensare di voler fare l’allenatore?
Già dai tempi in cui giocavo. Ero un centrocampista, mi piaceva dettare i tempi di gioco e aiutare i miei compagni nelle varie situazioni della gara.
3 Qual è la sua “filosofia” di gioco.
Mi piace proporre gioco, costruire l’azione in modo che tutti i giocatori partecipino alla fase d’attacco; allo stesso tempo è molto importante la fase di non possesso palla per la ricerca dell’equilibrio e della solidità difensiva.
4 Quale considera sia il suo maggior pregio da allenatore.
Lavorare seriamente durante la settimana proponendo sedute di allenamento variegate con l’obiettivo di arrivare alla gara ufficiale per mettere in difficoltà la squadra avversaria.
5 Su quale aspetto invece ha sempre fatto più fatica?
Penso che gli aspetti più complessi su cui si debba sempre migliorare siano la gestione del singolo e del collettivo, trasmettere le dovute motivazioni e toccare le corde giuste per far remare il gruppo nella stessa direzione.
6 Lo schema tattico preferito e utilizzato maggiormente.
Penso che i moduli li facciano i giocatori che hai a disposizione; nel calcio di oggi è giusto lavorare per principi di gioco cercando di avere una squadra duttile e adattabile alle varie situazioni della partita. Mi piace il 433, il 4231, il 4312, il 4321, in generale moduli che prediligono maggiormente la fase offensiva.
7 La partita più bella giocata da una delle sue squadre.
Solignano-Felino 3-1 nella stagione 2016-2017, quando vincemmo contro la prima in classifica senza mai concedergli possibilità di aprire la partita.
8 La squadra più forte mai affrontata in carriera.
Il Brescello 2014-2015 di Promozione con Carra in porta e Anceschi, Roncarati, Ferretti davanti.
9 Il calciatore avversario che più l’ha impressionata tra quelli incontrati in carriera.
Giuseppe Pasaro che in realtà ho incontrato da avversario nelle giovanili circa 15 anni fa; già allora si poteva notare la sua bravura.
10 Il risultato più importante ottenuto finora (trofeo, salvezza, crescita calciatori ecc).
La vittoria del campionato di seconda categoria con la Valtarese (stagione 2024-2025) e la promozione dalla prima categoria alla promozione sempre con la Valtarese (stagione 2012-2013).
11 Nel suo passato di allenatore qual è stata la più grande soddisfazione.
Essere riuscito a far crescere calcisticamente e caratterialmente tanti ragazzi giovani ed essere ricordato con tanta stima nel corso degli anni dai miei giocatori.
12 Quale invece la sua più grande delusione.
La retrocessione con la Borgotaro calcio.
13 Chi è l’allenatore avversario più bravo che ha incontrato nella sua carriera di Mister?
Alessandro Piscina
14 C’è un aneddoto curioso o divertente che le viene in mente?
Entrambe le volte in cui ho avuto la fortuna di salire di categoria con la Valtarese, durante la preparazione d’agosto ho scommesso col mio staff che ci saremmo riusciti.
15 L’allenatore del passato da lei preferito.
Marcello Lippi.
16 L’allenatore del presente da lei preferito.
Antonio Conte.
17 Ha qualche rimpianto nella sua carriera di allenatore?
Non mi viene in mente nessun rimpianto in questo momento, anche perché credo che siano i momenti difficili, le scelte sbagliate o le situazioni complicate a determinare tanta esperienza e migliorare la gestione di quanto ti capiterà nel futuro. Tanto vale quindi far tesoro di tutto quanto ti accade per imparare sempre qualcosa in più.
18 Qual è la dote principale che deve avere un allenatore?
Saper trasmettere le proprie emozioni, le proprie idee e il proprio modo di essere a tutto l’ambiente che lo circonda; credo che alla base del calcio ci debba essere testa, cuore e gambe.
19 Metta in ordine di importanza questi cinque aspetti: Comunicazione-Gestione del gruppo-Preparazione fisica-Tattica e Tecnica.
Gestione del gruppo, comunicazione, preparazione fisica, tattica, tecnica.
20 Infine la formazione ideale con i migliori calciatori allenati in carriera finora. (con schema tattico annesso) 3-4-3
Portiere: Begotti
Difensori: Mazzoni – Bozzia - Cazzato
Centrocampisti: Filippi - Cucchi - Piscina L./Scarpenti G. - Salvini
Attaccanti: Mori - Martini/Palumbo - Leckay
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