TENNIS
Carlos Alcaraz fa doppietta: batte Lorenzo Musetti conquistando le semifinali alle Atp Finals di Torino e ottiene la certezza di chiudere il 2025 da numero 1 del mondo. Lo spagnolo ha mostrato di che pasta è fatto alla Inalpi Arena, giocando un match solido e condito dalle sue 'perlè. Ovvero palle corte millimetriche e attacchi al fulmicotone. Punteggio finale 6-4 6-1.
Musetti ha provato ad arginare l’avversario, ed è pure partito bene. Nel primo set infatti ha sfruttato la giornata di grazia al servizio (che in alcuni casi ha sfiorato i 220 chilometri) per tenere a bada il fuoriclasse di Murcia. Almeno fino al 5-4. Poi un passaggio a vuoto, Alcaraz ne ha approfittato per chiudere il set: 6-4 in 45 minuti. La Inalpi Arena ha provato a scuotere l’azzurro, ma le gambe non giravano più. Nel quarto game il break, nel quinto Musetti ha avuto una doppia occasione di rientrare sul 15-40 ma Alcaraz ha recuperato e ha piazzato l’affondo decisivo. 'Musò ha terminato la benzina, la partita è finita lì. Carlos ha festeggiato la vittoria con l’hashtag #1 sulla telecamera a bordo campo.
Si inizia così a delineare il tabellone della seconda fase del torneo. In semifinale Jannik Sinner sfiderà Alex De Minaur (che ha sconfitto Taylor Fritz). Per lui c'è ancora un ultimo appuntamento, ininfluente ai fini del torneo in sé: la partita con lo statunitense Ben Shelton, già eliminato. Venerdì alle 14 si sfideranno all’Inalpi Arena, e se l’americano ha già un piede sull'aereo per la Florida, l’azzurro pensa al turno successivo, quello che potrebbe aprirgli la porta della finalissima di domenica. L’entusiasmo per il campione della val Pusteria è alle stelle. L’allenamento in tarda mattina nel foyer dell’Inalpi Arena è stato una bolgia: una massa di tifosi si è accalcata a bordo campo per ammirare da vicino l’idolo di casa. Lui non ha fatto una piega e ha continuato a "picchiare" sulle palline come un fabbro. Dall’altra parte della rete, in veste di sparring partner, il giovane palermitano Gabriele Piraino. Quasi due ore di scambi intensi per provare le diagonali, il servizio, le volée, le smorzate. Con un occhio sul maxischermo per vedere come andava il doppio di Andrea Vavassori e Simone Bolelli. Finito l’allenamento Jannik si è concesso ai tifosi, firmando autografi (un po' ovunque, su palline, cappellini, cartelli, copie di giornale, biglietti e sui bicchieri arancioni delle Finals) e facendo selfie.
L’Italia del tennis vive il suo momento d’oro. Per la prima volta anche gli azzurri del doppio saranno in semifinale: pur perdendo al terzo set l’ultima partita contro i detentori del titolo (già eliminati), i tedeschi Tim Puetz e Kevin Krawietz, passano il turno come primi e sabato si giocheranno l’accesso alla finale. Il punteggio finale è stato 7-6 (5), 4-6, 13-11. «Chiunque incontreremo sarà una partita dura - hanno detto nel post-partita - però conosciamo tutte le coppie molto bene, le abbiamo già affrontate tutte e studiate riguardando la partite. Siamo molto soddisfatti di queste tre partite, rimane un po' di rammarico per oggi, ma è stata una questione di centimetri, accade nel doppio, ci sono partite che vanno bene e altre no, ma non dipende sempre da te, c'è anche il merito degli avversari». Sul fronte del singolare è tornato il sereno in casa di Alex De Minaur, dopo la bruciante sconfitta contro Musetti di martedì scorso. L’australiano ha eliminato a sorpresa Fritz, finalista del 2024, in due set: 7-6 (3), 6-3. Per lui si tratta della prima vittoria in due partecipazioni alle Atp Finals. «Finally» ha scritto sulla telecamera prima di lasciare il campo. «Un paio di giorni fa - ha ammesso De Minaur - è stato uno dei giorni peggiori della mia carriera. Ero in un buco davvero nero, avrei potuto dire che odio questo sport e oggi siamo qui, due giorni dopo, e mi sento benissimo. E’ incredibile. Ma più di tutto, al di là del risultato, ho fatto pace con me stesso».
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