×
×
☰ MENU

"Lenz, riapertura a settembre per trasformare il danno in dono"

"Lenz, riapertura a settembre per trasformare il danno in dono"

di Francesca Ferrari

31 Maggio 2020, 04:02

L'intervista a Maria Federica Maestri: "Il progetto 'Opera sull'opera' è tra i 5 vincitori del bando 'Cultura per tutti'"

«Lenz è un centro di ricerca artistica contemporanea e non solo un organismo di produzione teatrale». 
Queste parole di Maria Federica Maestri, direttore artistico di Lenz Fondazione insieme a Francesco Pititto, hanno trovato ulteriore conferma nel riconoscimento ottenuto pochi giorni fa: Lenz è, infatti, risultato uno dei cinque vincitori (altri premiati l’Associazione Villa Sistemi Reggiana, Museo Diocesano di Parma, ARTernative Srl e Fondazione Palazzo Magnani, ndr) del bando «Cultura per tutti, cultura di tutti», l’open call di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020-2021 dedicata ai musei. 
Ma l’operosità e l’innovazione sempre perseguite dalla solida realtà artistica di Lenz indicano anche la direzione futura della propria ricerca teatrale. 
Signora Maestri, in cosa consiste il progetto che avete presentato al bando? 
«È intitolato “Opera sull’opera_ogni uomo è un artista” e ha lo scopo di riavvicinare ai musei persone sensibili (disabili, visitatori che non parlano italiano, bambini e anziani) tramite il touch painting. Il fruitore potrà creare una sua opera, grazie all’interposizione di uno schermo trasparente che permette di disegnare direttamente sui capolavori esposti. Le ri-opere saranno poi archiviate in un Museo Digitale di Art Brut»
Questi mesi di lockdown e distanziamento sociale cosa hanno significato per chi ha sempre messo al centro della propria ricerca l’elemento «corpo» e la relazione con artisti «sensibili»? 
«È stato un tempo complesso di riflessioni obbligate sui nostri processi creativi. Per affrontare il nuovo contesto abbiamo prima di tutto rimesso a fuoco la nostra identità. Una rinnovata consapevolezza ci ha permesso di oltrepassare la funzione concreta dell’agire scenico e strutturare nuovi percorsi di coinvolgimento artistico degli attori sensibili. In sintesi, abbiamo cercato di trasformare il danno in dono».
Come vi state preparando alla riapertura delle attività teatrali? 
«Sarebbe importante capire insieme agli altri soggetti artistici della città quali siano le linee guida del sistema teatrale e musicale in relazione alla nuova situazione. Occorre programmare insieme le riaperture, recuperare la fiducia degli spettatori, renderli non solo sicuri in termini di protocolli sanitari, ma riavvicinarli ai luoghi della cultura, ridefinendo la necessità della vicinanza sociale e recuperando il senso di comunità con un’esperienza estetica coinvolgente. Che gli spettatori non siano pubblico indifferenziato, ma soggetti mobili e partecipanti del fare artistico, come già accade nelle nostre esperienze sceniche site-specific».
E quando riprenderete l’attività col pubblico? 
«Immaginiamo una riapertura a settembre con un ampio progetto installativo, sia nelle sale di Lenz che nei nostri spazi outdoor, l’ampio cortile dietro al teatro, completamente risanato e messo in sicurezza. Presenteremo alcune performance della nuova trilogia barocca (Hipógrifo violento, Altro Stato, Flowers like stars?) in cui far rivivere, tramite grandi videoproiezioni, le nostre recenti creazioni. Sarà uno spazio “largo” dove ognuno potrà ricostruire, attraverso un personale montaggio d’immagini e musica, la propria vita-sogno, la propria città-fiaba».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI