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Teatro Regio Parma Torte in polistirolo, 'bollicine' di acqua e cola: siamo in Attrezzeria

di Mara Pedrabissi

06 Ottobre 2019, 10:04

terza puntata

Uno spettacolo dentro lo spettacolo, tutto da scoprire: "La fabbriceria dell'opera" è un suggestivo e esclusivo viaggio a puntate che Mara Pedrabissi conduce ogni settimana sulla Gazzetta di Parma dentro i luoghi "segreti" del nostro teatro Regio. Ma cosa c'è dietro le quinte? Più di quanto si possa immaginare perché niente è più vero della finzione del teatro. Ogni puntata è documentata da fotografie inedite e da un glossario

Settantacinque spugne di mare, che non sono spugne. Nabucco.
Sedici candelabri con candele che non sono tali perché le fiamme libere risulterebbero pericolose. Luisa Miller.
Piccolo catalogo di piccoli oggetti di scena che paiono ciò che non sono. I desideri di un regista, le fantasie di uno scenografo necessitano di un demiurgo per prendere corpo. È l'attrezzista, figura fondamentale a teatro come al cinema. Il reparto d'attrezzeria del Teatro Regio, guidato da Monica Bocchi, si amplia, secondo necessità, con contratti a termine. Per il Festival gira a pieno regime, con la creatività di Luca Giombi, Giulia Manocchio, Silvia Negri, Umberto Bonari, Francesca Avanzini, Andrea Conti, Sonia Ranieri, Saverio Adorni, Alessandro Buongiorni.

 

I MATERIALI

La tendenza è green. Via libera al riuso e al recupero di oggetti che già negli occhi di chi li scova e che ritrovano nuova bellezza nell'uso di tecniche specifiche. Per esempio, il calamaio veneziano per 'I due Foscari' del Festival è stato realizzato con una base in legno, parti di un vecchio lampadario bronzeo, cordoncino di sartoria. Una passata di colore a tavolozza, l'imprimatur della foglia d'oro (un foglio per dorare, simile a quello usato dai restauratori) e il XV secolo è in scena.

La creatività non ha limiti. Sempre un passo in là, chiedono i registi. Gli aneddoti si sprecano. Per 'Scene di Faust' del 2008 l'argentino Hugo De Ana volle una bibbia cesellata. Gli attrezzisti si procurarono un gran librone che cesellarono con lamierini e stampini. Bene ma non benissimo. De Ana aggiunse il suo tocco: appose (finte) pietre preziose, una gran croce, avvolse tutto nella pellicola da pacchi, fuse la superficie con lo sverniciatore (un phon, ma molto più potente)...'Bello! -esclamò infine soddisfatto- ne voglio quindici!'. Non solo, la bibbia di Faust (il tenore Markus Werba) doveva, aprendosi, lanciare una fiammata. Werba, premendo un piccolo interruttore all'interno del libro, collegato a una batteria, attivava il fulmicotone, un composto esplosivo molto usato in teatro. Per le scene dello 'Stiffelio' del 2012 Francesco Calcagnini pensò a grosse pietre di fiume che scendessero dall'alto:'le trovammo in una cava a Noceto', ricorda Bocchi.

 

IL CIBO

Il cibo vuole la sua parte. Il banchetto in Rigoletto, il brindisi nella traviata:vero o finto? Dipende. 'Accade che lo sguardo di chi esplora scopra più di quanto desideri sapere', diceva Lessing. Le torte da far venire l'acquolina? Purtroppo sono di polistirolo e i ghirigori di panna se assaggiati sapranno di stucco e vinavil! Il vino? 'una soluzione di acqua e cola – ammette Monica Bocchi – è un trucco cinematografico che abbiamo fatto nostro anni fa, lavorando con Massimo Razzi, assistente del regista da Oscar Dante Ferretti'. Qualche volta il vino dev'essere vero, come accadde per un 'Rigoletto' a Busseto in cui al regista piaceva il 'botto' del tappo. Sorride la responsabile: 'Rimediammo anche un frigorifero per tenere il vino freddo sennò non fa il botto'.

 

 

CHE RUMORE

A proposito di scoppi. Imprescindibile è la cantinetta, un legno che, fatto cadere in un dato modo dagli attrezzisti, riproduce un rumore in tutto simile allo sparo. Cocci e oggetti che si rompono invece sono ottenuti travasando dietro le quinte, da un secchio di metallo a un altro, una mistura di dadi, bulloni e catene.

 

 

SOLUZIONI

All'inizio del pezzo: le spugne di 'Nabucco' sono gomma piuma. Le candele di 'Luisa Miller' luci al led

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Lessico familiare

CANTINELLA
E' un'asta di legno di abete, presente in tutti i teatri, spessa 2,5 cm, larga 5 cm e lunga 4 metri. Gettata al suolo in un particolare modo, simula il rumore dello sparo.

WORBLA 
Materiale termoplastico usato per dare forma e spessore all'oggetto che si vuole creare. Una curiosità. è utilizzato molto anche dai cosplayers.tica del grattare, dello snervare un tessuto, con grattugia o carta vetrata, al fine di invecchiarlo.

 

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