TRIBUNALE
Chiara Petrolini avrebbe mentito alle amiche, anche quando ormai le notizie su quanto era successo nella casa di Vignale di Traversetolo erano iniziate a circolare sui mezzi di informazione. Negli atti che la Procura di Parma ha presentato al tribunale del Riesame di Bologna, per sostenere l’appello e chiedere la custodia in carcere, poi disposta dai giudici, ci sarebbero anche ricapitolate queste bugie che la 21enne avrebbe detto, riferite dalle stesse amiche, sentite a verbale dagli inquirenti.
A inizio settembre e poi pochi giorni prima dell’arresto Chiara avrebbe dato risposte evasive e contraddittorie alle amiche, incontrate in alcune occasioni e con cui avrebbe parlato delle gravidanze.
La Procura avrebbe evidenziato queste circostanze proprio per sottolineare l’atteggiamento tenuto dall’indagata dopo i fatti.
Neonati morti, il Riesame dispone il carcere per Chiara
Il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto integralmente l’appello della Procura di Parma, disponendo il carcere per Chiara Petrolini, la 21enne indagata a attualmente ai domiciliari, dopo il ritrovamento dei resti di due neonati sepolti nel giardino della sua casa di Traversetolo. I giudici hanno disposto la custodia in carcere per l’omicidio del 7 agosto 2024 e per le soppressioni dei due cadaveri, cioè anche per il neonato partorito il 12 maggio 2023. L'esecuzione della misura è però sospesa fino alla definitività della decisione: bisognerà attendere i motivi e l’eventuale ricorso in Cassazione. Il dispositivo della decisione è stato depositato dal collegio (Barbensi, Poschi, Melloni) con provvedimento del 15 ottobre, data dell’udienza, e comunicato oggi alle parti. L’appello, del procuratore Alfonso D’Avino e della pm Francesca Arienti era contro l’ordinanza con cui il Gip aveva disposto i domiciliari per l’omicidio premeditato, commesso il 7 agosto di quest’anno, e per la soppressione di cadavere commessa il 12 maggio di un anno prima, accogliendo solo in parte l’istanza della Procura e riqualificando il fatto del 7 agosto come occultamento di cadavere (e non soppressione). Da quando sarà depositata l’ordinanza con la motivazione la difesa, avvocato Nicola Tria, avrà quindici giorni di tempo per ricorrere in Cassazione. «Prendo atto della decisione del Tribunale di Bologna. Pur attendendo di leggere le motivazioni, anche in vista di un ricorso per Cassazione, ribadisco che, come già detto, a mio avviso gli arresti domiciliari sono in realtà adeguati al contenimento delle esigenze cautelari proprie di questa vicenda (su cui unicamente occorre concentrarsi). D’altro canto la misura cautelare non può e non deve mai rappresentare un’anticipazione della pena». Lo dice il difensore di Chiara Petrolini, l’avvocato Nicola Tria, commentando la decisione del Riesame.
«Io e Samuel abbiamo appreso la notizia e attendiamo di sapere quale sarà la decisione definitiva, qualora dovesse essere proposto ricorso per Cassazione dalla difesa di Chiara. Ovviamente, come tutti non conosciamo le motivazioni a sostegno di questa decisione e per ora Samuel dovrà metabolizzare questa notizia». È quanto si limita a dire l’avvocata Monica Moschioni, difensore dell’ex fidanzato di Chiara Petrolini (e padre dei due neonati partoriti e sepolti nel giardino della casa di Vignale di Traversetolo), rispondendo alla richiesta di un commento sulla decisione del tribunale del Riesame di Bologna, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per la 21enne indagata.
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