Dubrovnik, in Croazia, è una città sospesa tra storia e fantasia. Fantasy, per meglio dire, dal momento che proprio quella che è detta la perla dell'Adriatico ha fatto da location ad Approdo del Re. È una delle città raccontate nel «Trono di spade», la fortunata serie televisiva tratta dai romanzi nati dalla fervida fantasia di George R. R. Martin e intitolati «Le cronache del ghiaccio e del fuoco», che si è appena conclusa e di cui milioni di spettatori in tutto il mondo sentono già tremendamente la mancanza.
RARA BELLEZZA
Dubrovnik, che fece innamorare di sé anche lo scrittore e drammaturgo irlandese George Bernard Shaw (fu proprio lui a coniare la definizione di perla dell'Adriatico), è una città di rara bellezza. In italiano è Ragusa mentre Dubrovnik deriva invece dallo slavo che richiama le foreste di querce che un tempo ricoprivano la montagna di San Sergio. Questa città della Dalmazia meridionale è presa d'assalto dai turisti specie nella bella stagione e i suoi prezzi sono più alti di altri luoghi della Croazia, come ad esempio Spalato, altro magnifico posto da visitare dove si trova, tra le altre meraviglie, il palazzo di Diocleziano. Dubrovnik ha il suo cuore pulsante nella Placa o Stradun, la via principale da cui si accede dal ponte levatoio di Porta Pile, mentre l'altro ingresso alla città vecchia è Porta Ploce. Lungo lo Stradun, termine di origine veneziana, ci sono la fontana di Onorio, la cattedrale dell'assunzione della Vergine, il monastero domenicano, la chiesa di San Biasio e il palazzo del Rettore.
LE MURA
Ma per i numerosi turisti che prendono d'assalto la città vecchia con i suoi vicoli caratteristici e stretti, le mura di Dubrovnik rappresentano un grandissimo richiamo. Si può dire che forse sono proprio le sue fortificazioni la principale attrazione della città croata, tanto che in certi orari si fa addirittura fatica a camminarci visto l'affollamento. Si tratta di mura imponenti, quasi due chilometri con fortezze, torri e bastioni. Chi ci va non può assolutamente evitare, nonostante in certi orari il sole sia battente, di farsele tutte. Per ovviare al caldo, d'estate davvero afoso, è opportuno munirsi di due cose: un cappello e una bottiglia d'acqua. Il primo si può acquistare nei numerosissimi negozi sullo Stradun, mentre per bere sui bastioni non c'è assolutamente problema. Tanti sono infatti, come se si trattasse di una gara, i punti di ristoro dislocati sul camminamento e specializzati in spremute d'arancia e limone per dare la spinta ad andare avanti fino alla meta. Lungo le mura, costruite tra il X e il XVII per scopi ovviamente difensivi e a cui si accede da una ripida scalinata vicino a porta Pile, la torre di Minceta è tra i punti più famosi. Quattro invece sono le fortezze principali: il forte Bokar, quello di San Giovanni, il Revelin e la fortezza di Lovrijenac che merita un discorso a parte.
LA «FORTEZZA ROSSA»
L'ultima tappa di questo meraviglioso tour è infatti fuori dalle mura poco lontano ed è rappresentata proprio dalla fortezza di Lovrijenac, costruzione a picco sul mare risalente al XV secolo. Al suo interno non ha cose indimenticabili ma sono gli scorci che si posso ammirare dalle sue mura che rappresentano qualcosa di unico. Colpi d'occhio da fotografare assolutamente. La costruzione, a picco sulle rocce, nel «Trono di spade» è la Fortezza Rossa, e alcune tra le scene più famose della serie televisiva sono state girate nei suoi dintorni.
LUOGHI LEGGENDARI
Tante sono anche le leggende che aleggiano intorno a Dubrovnik. Tra le più famose quella di San Giovanni, protettore della città. Una sorta di santo-detective che smascherò i veneziani che, fingendosi marinai, volevano rubare reliquie e oggetti preziosi. O quella dei fantasmi dei monaci benedettini dell'isola di Lacroma o Lokrum. Situata di fronte alla città e raggiungibile in mezz'ora di traghetto, si dice che Riccardo Cuor di Leone vi trovò rifugio da un naufragio sulla via di ritorno dalle crociate. Cacciati in seguito dai potenti della città, i monaci benedettini si vendicarono lanciando una maledizione contro chi avesse sfruttato l'isola per fini personali. E ancora oggi che l'isola è divenuta una riserva naturale, i fantasmi starebbero di guardia.
DA SAPERE
IL CONFINE
QUEL «PEZZO»
DI BOSNIA
«Preparare il passaporto». Se si va a Dubrovnik, ad esempio, da Spalato in cui numerose sono le compagnie che organizzano tour, bisogna anche mettere in conto che si dovranno percorrere una decina scarsa di chilometri di Bosnia Erzegovina, e quindi fuori dall'Unione europea, per poi rientrare nell'Ue e raggiungere appunto la perla dell'Adriatico. Quindi, per evitare spiacevoli ritardi bisogna sempre avere con sé il documento, carta d'identità ma anche passaporto. Qualcuno, a questo proposito, vorrebbe che venisse terminato il ponte di Pelješac per non dover essere costretti ogni volta a fermarsi e sottoporsi ai controlli.
IL DIBATTITO
TROPPO TURISMO
FA MALE?
Il turismo in alcune zone e città della Croazia, come Spalato e Dubrovnik, è davvero di massa. I numeri sono imponenti se si pensa che un Paese di quattro milioni di abitanti nel 2018 è stato visitato da quasi venti milioni di persone che hanno scelto comunque prevalentemente l'estate. È un trend positivo iniziato nel 1995, con la fine della guerra. Secondo alcuni studi dal turismo dipenderebbe infatti un quarto del prodotto interno lordo dell'intera Croazia. Come tutti i fenomeni in espansione, il turismo (a cui negli ultimi anni ha contribuito anche il successo planetario della serie «Il trono di spade» che ha avuto proprio Dubrovnik e Spalato tra le principali location) ha portato anche un aumento degli affitti, amplificato dall'apertura di nuovi airbnb. In alcune città storiche, inoltre, i residenti si lamentano e la stessa Unesco ha lanciato un grido d'allarme sull'eccessivo affollamento nelle città d'arte croate. Sul tema sono fioccati i dibattiti e i pareri degli esperti. «Meno turisti? Io ne vorrei addirittura di più - taglia corto, invece, una guida che lavora per una compagnia di Spalato -. Qui lavoriamo sei mesi all'anno. E negli altri sei mesi la vita è molto dura». Insomma, il dibattito è più aperto che mai.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata