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Viaggi

Bellezza ladina, Arabba e il cuore delle Dolomiti: a piedi o in bicicletta tra le vette

Bellezza ladina, Arabba e il cuore delle Dolomiti: a piedi o in bicicletta  tra le vette

di Lucia Galli

09 Agosto 2023, 09:36

Arabba, che sorpresa! Il cuore delle Dolomiti è verde e ladino e batte di un’emozione verticale. Prati fioriti e profumati, impianti che danno un passaggio per le vette, sentieri larghi per passeggiate e chiacchiere oppure «tosti» al punto giusto per saggiare gambe e fiato.
Fra i monti Pallidi, la valle che da Livinallongo – con voce locale Fodom - è il baricentro della bellezza: il gruppo del Sella da un lato, le cime aguzze di porta Vescovo, la Marmolada e il Gran Vernel dall’altro e, sullo sfondo, Lagazuoi, Col di Lana, Civetta e Pelmo. Aggiungi strade dai nomi mitici come Campolongo e Pordoi: un menù da far girare la testa.
Eppure basta una e-bike per «fregare» un po’ il dislivello. «Di mozzafiato resta solo il panorama», assicura Lucia Sottil, guida escursionistica che accompagna alla scoperta delle «vicinie» della valle. Guai a chiamarle frazioni: qui la terra è ancora un patrimonio comune, si visitano il forno, il lavatoio, perfino un «beauty centre» d’alta quota, un arzigogolato portico dove si tagliano le unghie alle mucche.
Su per la salita di Contrin, Corte e Chierz dove il sole resta sempre più a lungo che altrove, si raggiunge l’alpeggio di Pralongià: qui l’inverno sfilano veloci gli sciatori, non lontano passa il Sellaronda, e concedersi una nera sui pendii di Porta Vescovo è un brivido da affrontare cronometro alla mano.
D’estate, invece, la valle ha tutto un altro ritmo e ci sono percorsi per ogni gamba e gli impianti trasportano le due ruote invece che gli sci. Peccato andare così veloci: le tentazioni sono molte e si chiamano selfie davanti a crode sempre diverse e poetiche e rifugi dove un canederlo può essere anche leggero; mentre un kaiserschmarren, la frittatona dolce che piaceva al re, è un piacere da condividere. Fra le gite più gettonate si può scegliere di salire con l’ovovia di Porta Vescovo al rifugio Gorza (rifugiogorza.it). Dopo essersi rifocillati si torna verso il Pordoi, a mezza costa sui prati: la chiamano Viel del Pan e il tratto sopra ad Arabba (www.arabba.it) e al suo Sass Ciapel – sembra davvero un berretto – è il più panoramico.
Per cominciare a dar del tu al gruppo del Sella si può salire (anche in seggiovia) al rifugio Burz (burz.it) dove i bimbi trovano un laghetto e parco giochi mentre i genitori si godono un Hugo vista monti. Al passo di Campolongo si arriva in bus: di qui (volendo anche con un’altra seggiovia) via verso il sentiero di Bec De Roces, una salita (facile, 400 metri dislivello in salita) fra pinnacoli e guglie che consegna ai piedi del Piz Boè: di qui si scende al laghetto che sembra tanto verde e perfetto, quanto gelido e di li, lungo una strada sterrata e facile si torna al passo dove le lusinghe del rifugio Tambra (tambra.it) sono come le sirene per Ulisse: irresistibile la pizza ai fiori edibili.
Bus, impianti di risalita, piedi, bici ed e-bike, fiato e fatica: la vita qui scorre così, in una bellezza tutta collegata. Il cuore è ladino anche se per uno scherzo politico ormai anacronistico i ladini del Fodom hanno regole diverse dai cugini dell’Alto Adige. Un peccato certo, ma per fortuna ci sono persone come Franz Pozzi che oggi fa la guida e racconta i tempi della guerra come sfogliando un libro di parole ed emozioni.
Lui è arrivato qui da Trafoi, si è innamorato della frazione di Castello dove ha restaurato da solo una casetta ed ha una spiegazione per tutto, anche per quel suo cognome che era Brunner, italianizzato in «Pozzi» e che nessuno gli ha permesso di recuperare anche a guerra finita.
Poco oltre eccolo il suo regno: in alto svetta il Lagazuoi, con le trincee della guerra. Sotto, il castello di Andraz (www.castellodiandraz.it) è sopravvissuto ad un millennio di storie e nel 1400 Niccolò Cusano, astronomo, teologo e vescovo in fuga da Bressanone vi aveva realizzato il primo strumento con cui armonizzare le discrepanze del calendario gregoriano. Non gli credettero, ma quel buco che scruta l’infinito da una parete del mastio e il sole che ogni giorno vi filtra in modo diverso, sono li a dimostrarlo: in montagna non solo c’è aria buona, ma anche i pensieri sono più alti e liberi.

Idee
Gli indirizzi
Con il summer pass Arabba - Marmolada si viaggia su tutti i mezzi pubblici di questa porzione di Dolomiti con tagli dai 3 ai 7 giorni anche non consecutivi (a partire da 56 euro, visitmarmolada.com). Per un soggiorno fra salotti d’atmosfera e antiche stube, con tutta la gentilezza e i comfort della modernità: Sporthotel Arabba (sporthotelarabba.com) ha anche una piccola spa indoor. Doppia da 210 euro BB. Per la miglior carne alla griglia con etichette particolari, a cena non si può mancare Micky’s grill (mickysgrill.it) L’aperitivo in paese è da Heidi’s wine and beer 340 199 8169, con un cocktail nuovo ogni settimana e un particolare black Hugo. Noleggio bici ed e bike, consigli, pazienza e simpatia da Limitt, via Boé, 3 - 377 394 5815. Per guide alpine ed escursionistiche dolomiten-suedtirol.com/it/arabba/guide-alpine/

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