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Belgio: sul mare del Nord .Un viaggio lungo la costa delle Fiandre

Un affascinante itinerario che parte dalla città di Ostenda

Belgio: sul mare del Nord

di Luca Pelagatti

07 Settembre 2023, 15:10

Non siamo sul Mediterraneo, ricordiamolo. Quindi dimentichiamo l'acqua calda delle nostre coste, il cielo perennemente terso, la placida carezza della brezza al tramonto. Ma è proprio per questo che merita di venire fino qui: di placide riviere assolate ne abbiamo anche troppe a casa nostra. Mentre qui, sulla costa del Belgio, nelle Fiandre (www.visitflanders.com/it), si viene per farsi prendere dal vento pieno delle grida di gabbiani, per camminare su quelle spiagge sterminate che cambiano continuamente per il balletto delle maree, per scrutare quelle quelle lingue di sabbia che si perdono fino all'orizzonte spettinate dall'aria frizzante del mare del Nord che profuma di salsedine. Senza dimenticare che questi 70 km di costa sono a poca distanza da quei gioielli di pietra e storia che si chiamano Bruges, Ghent, Anversa.

Già, ma qui siamo sul mare e il punto di partenza è Ostenda (www.visitoostende.be/en), la città che un tempo era la regina della villeggiatura di questa parte d'Europa e che ancora conserva qualche traccia del suo fascino art decò anche se buona parte delle cose del passato sono state devastate dal fuoco della guerra. E non a caso poco lontano dal centro si trova il museo all'aperto «Atlantic Wall» che mostra, perfettamente conservata, la cintura difensiva della Seconda Guerra Mondiale. È un percorso tra bunker e trincee con anche batteria della Prima guerra con posti di osservazione, cannoni e alloggi dei soldati. Ma non solo ricordi tragici: questa costa sta offrire anche momenti di svago e leggerezza. E lo dimostra il fatto che per visitarla c'è un mezzo del tutto speciale: il tram. Per la precisione il Kusttram, il mezzo su rotaie che percorre tutta la costa delle Fiandre occidentali (ci sono ben 69 stazioni, in media una ogni chilometro e viaggia da Knokke, quasi al confine con l’Olanda fino alla cittadina di De Panne, a pochi chilometri dal confine francese). Quindi si può salire e scendere a piacere e scoprire le attrazioni locali tra cui quelle che piacciono ai più golosi. Tra queste c'è il Vistrap, il mercato del pesce all'aperto che esiste sin dal XIX secolo. Qui si possono acquistare i famosi gamberetti. Sono buonissimi e molto amati dalla gente che li mangiano crudi ma soprattutto nella famosa crocchetta di gamberetti che si è meritata addiritura un festival: si chiama «Garnaalkrokettenfestival» e si terrà qui ad ostenda dal 14 al 16 ottobre 2023.

Ma non solo gola: anche la bellezza e l'arte. Ne sono la dimostrazione le opere lasciate da «The Crystal Ship», un street art festival che ogni anno colora la città di Ostenda grazie ad acclamati street artist. Ora, giunto al suo quinto anno, il festival artistico ha lasciato il suo segno in tutta la città, con giganteschi murales sulle pareti di edifici residenziali e interventi più piccoli sulle facciate di case anonime. Ma l'arte sta anche al chiuso, dentro il Mu.Zee, un museo di arte contemporanea ricavato in un ex supermercato che ospita opere di grandi artisti tra cui, omaggio doveroso, la stella locale: James Ensor.

Il grande pittore espressionista visse qui oltre 30 anni e si può visitare la sua casa in Vlaanderenstraat che racconta la sua opera ma non solo. Grazie ad Ensor infatti si può scoprire anche la città: attraverso un’app con audioguida, Ensor ci accompagna mostrandoci 13 importanti luoghi cittadini e raccontandoci di sé, dei suoi amici e della ricca storia della singolare città costiera. Egli visse infatti durante la Belle Epoque, un periodo di opulenza a cavallo tra il XIX e il XX secolo, in cui il cielo sembrava rappresentare l’unico limite. Ed il cielo è ancora oggi una delle grandi sorprese di questo tratto di mare. Un cielo che muta ogni pochi minuti e dove il vento sembra divertirsi a disperdere le nubi sullo sfondo di cattedrali con le guglie. Come diceva un grande figlio di queste terre, Jacques Brel: «Con il vento del Nord che viene a smembrarsi, ascoltatelo crepitare. Su questo paese piatto che è il mio».

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