Svizzera
Fidatevi di James Bond: se l’agente 007, al servizio di Sua Maestà, aveva deciso di svernare sempre qui, fra una missione segreta e l’altra, una ragione ci sarà.
Così fece, dagli anni Settanta, Roger Moore, la spia che mi amava, ma amava anche questo scampolo di Vallese. Un giorno si disse, come nella sua più celebre pellicola: «Live and let die» e parafrasando il sempiterno «vivi e lascia vivere», mollò tutto per questa terrazza, a 1500 metri di quota, a strapiombo sul Rodano. E pensare che, fino al 1911, servivano quattro ore di mulo per arrivarci dal fondo valle. Poi, gli svizzeri (www.myswitzerland.com/it-it/), primi della classe, con trenini e mobilità alternativa, si inventarono una funicolare, a tagliare a meno di un’ora il viaggio attraverso i vigneti che regalano profumatissimi Petite Arvine e Cornalin.
Così oggi si può scegliere di lasciare l’auto a casa e, passando da Milano Centrale, raggiungere, in meno di due ore, la stazione di Sierre da dove proseguire fino in quota. Monti bianchi, viaggio green. Sì, perché, Crans Montana (www.crans-montana.ch) è doppia, nel nome dei due villaggi che la compongono, ma anche nell’anima. C’è quella pop di chi ama lo sport in ogni sua foggia, viaggia in treno e vive en plein air, ma poi c’è quell’allure tutta stile ed eleganza che l’ha eletta nell’empireo dei gioielli delle Alpi.
Così i due borghi, uniti dal 2017, sono un salotto di lussi e glamour, di quelli da mettere in carnet o da leggere sulle borse dello shopping d’alta quota e d’alto bordo nella candida rosa dei resort «Best of the Alps». Come Cortina, Sankt Moritz o Chamonix, più di Megève, quanto Courmayeur o Kitz, insomma il catalogo è questo e, nelle vetrine, i prezzi non ci sono: perché chi può, non ha bisogno di chiederli. Però, fra gioiellerie scintillanti e gallerie d’arte, si pensa anche ai bimbi: fra le viuzze del paese c’è sempre musica filodiffusa e montagne di neve candida, accumulata ad hoc per giocare come farebbero se fossero con Heidi in alpeggio. Solo qui, accanto ad hotel superlusso, c’è un ostello della gioventù, il «Bella Lui», ricavato da un edificio modernista dove writers di tutto il mondo lasciano la loro tag. Era un sanatorio: ci veniva anche Emily Dickinson, innamorata di questo lago che prometteva di guarirla.
Fra gli edifici che trovano nuova vita c’è, a 2200 metri, la vecchia stazione d’arrivo dello Chetzeron (chetzeron.ch), oggi chalet di stile e tempio dell’apres ski, immerso fra le piste. Del resto, quassù la giornata è una piccola olimpiade: ci sono 140 km per lo sci alpino che salgono fino ai 3mila metri del ghiacciaio di Plaine Morte. Ne sanno qualcosa gli azzurri: fu qui la gara d’addio di Alberto Tomba nel 1998, quando il testimone passò a Max Blardone e poi a Federica Brignone, che adora la pista di monte Lachaux, sede di coppa del Mondo (dal 14 al 18 febbraio 2024) e dei Mondiali del 2027, quelli che arriveranno dopo le «nostre» olimpiadi italiane. Per gli sci alpinisti è stato creato un Rando Parc con percorsi, da 1 a 34 km in sicurezza dove risalire nei boschi e per le mulattiere con le pelli, e scendere poi sulle piste.
Fat bike, ciaspole, fondo e poi il ghiaccio: Crans Montana è uno dei pochi posti dove potersi cimentare con il curling. Scopettare o scivolare: ad ognuno la sua mossa con corsi anche per principianti. Dopo tanto sport, il borgo è anche un indirizzo sicuro per i foodie: si va dalla fantasia di Yannick Crepaux allo stellato Le Mont Blanc, alle baite gourmand come Le Mayen (mayen.ch) lungo il lago dove gustare piatti robusti della tradizione.
Idee
Dormire all'Hotel Royal
Come slogan hanno scelto non a caso: «la destinazione dei tuoi sogni». E l'hotel Royal incarna proprio questa idea tanto che persino la quasi totalità delle stanze è rivolta a sud per garantire sole e calore. www.hotel-royal.ch/it).
Mangiare a LeMontBlanc
Panorama splendido, cucina di gran classe e locale stellato: In tavola un mix di prodotti svizzeri e classici francesi con scelte innovative.
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