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Chiusa in Valle Isarco, il fascino dell'autunno: idee per un fine settimana in Alto Adige

Uno dei «Borghi più belli d'Italia» amato anche da Dürer da cui andare alla scoperta del rituale del Törggelen

Chiusa in Valle Isarco, il fascino  dell'autunno

di Luca Pelagatti

11 Ottobre 2024, 16:11

La amano i gourmet che sanno che qui, in una delle zone vinicole più settentrionale d’Italia nascono grandi vini. E le pere e le castagne non sono da meno. Ma Chiusa, non a caso uno dei «Borghi più belli d’Italia», è visitato anche da chi cerca motivazioni ben più spirituali: qui si trova infatti la rocca di Sabiona con l’omonimo convento, una delle prime mete di pellegrinaggio del Tirolo. E come se non bastasse qui si respira anche l'arte: Albrecht Dürer soggiornò proprio in questo borgo durante il suo viaggio in Italia nel 1494. Da un punto particolarmente panoramico, oggi chiamato la «pietra di Dürer», l’artista dipinse il ritratto «Das große Glück», al quale Chiusa fece da sfondo. Insomma, i motivi per salire in questo gioiello dell'Alto Adige (www.suedtirol.info) sono molti. In particolare in questo periodo: la calda luce dell’autunno dona alla regione un fascino assolutamente unico. E nel periodo della vendemmia oltre a riempirsi gli occhi si possono fare anche straordinari assaggi.
Per scoprire il paese basta avventurarsi nel reticolo di strade del centro, di evidente origine medievale, dove si sfiorano palazzi di nobili e quello del vescovo tra negozi di artigianato (le vie portano ancora i nomi dei vecchi mestieri) chiese e torri. Una sosta doverosa alla chiesa gotica di Sant'Andrea e poi, con una mezz'ora di cammino, ecco il Monastero di Sabiona, con le due chiese, che svetta sulla valle. Ma abbiamo parlato di autunno da assaggiare: e le occasioni non mancano. Da Chiusa parte il Keschtnweg (ovvero il sentiero del Castagno) dove passeggiare tra i colori del bosco e scoprire molti accoglienti agriturismi. Lungo il Sentiero delle Prugne, i cartelli informativi ti raccontano la storia del frutto preferito degli abitanti di Barbiano: la prugna. Il Sentiero del Vino si snoda invece dolcemente attraverso i vigneti colorati dall’autunno e il Sentiero del Pino Mugo sull'Alpe di Villandro è avvolto dalle conifere sempreverdi.
Ci sono poi degli eventi dedicati: a Velturno, a meno di 6 km, dal 19 ottobre al 10 novembre ecco le Settimane delle castagne che si ritrovano anche in quasi tutta la valle d'Isarco: dodici esercizi tra Novacella e Laion propongono con un’ampia gamma di prelibatezze a base di castagne, farina di pere e vino senza dimenticare che questa è la zona d'origine del Törggelen, una delle tradizioni dell'Alto Adige più amate.
Nelle stube delle locande e nei masi contadini (in particolare quelli riconoscibili per il mazzo verde con un fiocco rosso sulla porta) fino alla fine di novembre si mangiano canederli, carne in salamoia, insaccati con crauti, strudel di mele e caldarroste. Per tradizione, i piatti vengono accompagnati dal cosiddetto «Siaße» (mosto d’uva) e dal vino novello. Ed è ovvio che sia così: il termine Törggelen deriva da «Torggl» ovvero dal torchio in legno usato per la spremitura dell’uva nelle cantine dei contadini.
Poi ci si può sgranchire le gambe andando a scoprire i borghi dei dintorni come Villandro o Barbiano.
Quest'ultimo è noto come il «paese dalla torre pendente» per il suo campanile più sghembo di quello di Pisa e da qui parte un facile e bel sentiero che che porta a Bad Dreikirchen (Bagni Tre Chiese), un piccolissimo borgo composto da una serie di edifici centenari e tre graziose cappelle una accanto all’altra, a oltre 1100 metri.
Villandro poi, a soli dieci minuti d'auto da Chiusa, si trova su un enorme alpeggio da cui si gode una straordinaria vista sulle Dolomiti occidentali: si vede lo Sciliar, le Odle, il Gruppo del Sella, l’Alpe di Siusil. E dopo aver percorso i suoi sentieri la sosta è doverosa: qui il pino mugo è di casa. E il suo profumo arricchisce grappe e distillati. Per portarsi a casa un po' dell'aroma dell'Alto Adige (www.suedtirol.info).

Da vedere
Lazfons
Il punto di partenza, lo abbiamo detto, è il paese di Chiusa che si raggiunge comodamente attraverso la A22: basta proseguire in direzione del Brennero e uscire a Klausen/Chiusa. Dal centro del paese poi, in pochi minuti si può raggiungere il piccolo borgo di Lazfons dove si dice venga prodotto uno dei migliori speck dell'Alto Adige. Ma non solo: questo piccolo paese coltiva con grande impegno le proprie tradizioni. Qui si ripete come un rito antico ancora la transumanza degli animali che rientrano dal pascolo e spesso la banda musicale del paese dà il meglio di sé nella piazza centrale mentre sono diversi gli indirizzi dove fermarsi per una merenda tradizionale. .


Trentino Passeggiare tra i vigneti e scoprire i tesori in bottiglia
Val di Fiemme e Valle di Cembra, un omaggio ai «vini verticali»
Le Dolomiti della Val di Fiemme (www.visitfiemme.it) e i terrazzamenti vitati della Valle di Cembra, con i suoi 700 chilometri di muretti a secco, sono lo scenario d’eccezione che ospita anche quest’anno Dolo-Vini-Miti, il «Festival dei vini verticali». Dieci giorni di appuntamenti, fino al 20 ottobre, per scoprire meglio questi due territori del Trentino (www.visittrentino.info), la loro storia e le loro caratteristichee le loro produzioni più significative.
Protagonisti principali, i vini della Valle di Cembra, spesso definiti come «verticali». Un concetto che si nota dal punto di vista paesaggistico, qui le pendenze sono estreme me, anche dagli assaggi dei vini stessi. Aspetti che verranno rivelati in incontri con i migliori sommelier e anche attraverso il coinvolgimento di altri territori top per la produzione vitivinicola da nord a sud. A fianco di questi momenti tecnici una serie di appuntamenti come il «Wine Trekking Gourmet» per attraversare i vigneti con piacevoli pause gastronomiche nelle baite o le passeggiate con accompagnatori che guideranno i partecipanti alla scoperta di angoli davvero nascosti del territorio. Imperdibili le uscite in Val di Fiemme, con aperitivi finali vista Dolomiti, e l’incontro dedicato con i produttori del territorio. A corollario, menù dedicati nei ristoranti delle due valli e iniziative dedicate nelle cantine, oltre all’apertura di un temporary restaurant presso Ca’ dei Volti di Cembra (www.visitfiemme.it/it/territorio/val-di-cembra/eventi-val-di-cembra/dolo-vini-miti).

lu.pe.

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