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L'inverno è la stagione di Abu Dhabi, tra grattacieli, deserto e opere d'arte

La perla sul golfo, l'inverno è la stagione di Abu  Dhabi, tra grattacieli,  deserto e opere d'arte

di Luca Pelagatti

04 Gennaio 2025, 09:20

I grattacieli ci sono, eccome. Così come c'è il lusso, la modernità, il desiderio di scatenare la reazione «wow». Ma senza dimenticare, e questo non è certo un effetto speciale dovuto all'uomo, che qui si può spaziare dal mare al deserto. Archiviando per un po' il freddo dell'inverno di casa nostra.
Stiamo parlando di Abu Dhabi (visitabudhabi.ae/it), la capitale degli Emirati Arabi Uniti, la metropoli sul golfo Persico che sta conquistando un ruolo sempre più importante nel vicino Oriente. E il fatto che la sorella-diversa Dubai sgomiti non poco per primeggiare rende la scoperta di Abu Dhabi ancora più interessante. Si, perché Dubai nell'immaginario collettivo è, forse, la prima donna di questa parte di mondo per lustrini e sfarzo. Ma non temete: Abu Dhabi è una capitale. E si vede.
La città, che per gran parte occupa una isola, è abitata ora da oltre un milione e mezzo di persone e anche se nasce alla fine del 1700 è solo di recente che è esplosa: e non è un modo di dire. Fino al 1958, quando vennero scoperti i primi giacimenti di petrolio, questa era una piccola comunità che si sosteneva con la pesca delle perle sul mare, l'allevamento di dromedari e la produzione di datteri e verdure nelle oasi. Ma poi l'oro nero cambiò tutto. L'antico insediamento di Abu Dhabi era costituito da foglie di palma mentre le famiglie ricche vivevano in capanne di fango: nel giro di poco spuntarono i palazzi e il 2 dicembre 1971 nacquero gli Emirati Arabi Uniti. Da allora è stata una corsa verso il cielo: lo si vede al 47° piano della Torre 2 delle Etihad Towers. E' un complesso di cinque grattacieli che sono una specie di icona di modernità e sfarzo e che spalancano la vista sull'emirato.

E da qui è facile capire perché i turisti arrivino a frotte. Soprattutto in questa stagione: nell'estate il caldo è insopportabile ma ora, fino a marzo avanzato si viaggia tra i 24 e i 26 gradi. E l'unica concessione alla parola inverno è una felpa per le ore serali (oltre che per l'onnipresente aria condizionata).
Ma, vista dal grattacielo a parte, cosa si deve fare ad Abu Dhabi? Per chi ama lo shopping, è ovvio, c'è solo l'imbarazzo della scelta: all'Abu Dhabi Mall 40mila visitatori al giorno assediano circa 200 negozi mentre il centralissimo The Galleria Al Maryah Island si fa vanto di 400 negozi e oltre 100 ristoranti. Se ci aggiungete il Marina Mall con altri 400 punti vendita e boutique di lusso capite che una vacanza sola non basta. Anche perché di centri come questi ce ne sono altre decine.
Ma non si vive di solo shopping: e Abu Dhabi su questo ha scommesso. E qui sono in corso investimenti miliardari sull'arte e la cultura.

Sull'isola di Saadiyat, a cinque minuti dal centro, si trova questo spazio (tradotto dall'arabo significa «Isola della felicità») che rappresenta un polo culturale unico al mondo. Qui hanno aperto (e altri sono in costruzione) musei pensati dai più grandi architetti al mondo: c'è il Louvre Abu Dhabi (progettato da  Jean Nouvel) a fianco dello spazio culturale Manarat Al Saadiyat che divideranno lo spazio con il Guggenheim Abu Dhabi (sarà il più grande al mondo) e il Zayed National Museum (a firma di Normam Foster): insomma una specie di Bignami della storia dell'architettura con all'interno perle dell'arte del Medio Oriente ma non solo (il Louvre Abu Dhabi, ad esempio, ospita opere del Louvre di Parigi, Museo d'Orsay e Centre Pompidou).
Sono lontani i tempi dei pescatori di perle: e lo si coglie anche entrando, con doveroso rispetto, nella Gran moschea dello Sceicco Zayed. E' una gemma di marmo, lampadari in Swarovski placcati d’oro, mosaici ed è aperta anche ai non musulmani. Nella sua sala possono entrare 41mila persone. Ma poi, alla fine, c'è il richiamo della natura: la Corniche Beach sono due chilometri di sabbia, viali e giardini mentre la Saadiyat Beach è una delle spiagge più belle degli Emirati. Si prende il sole, si fa sport ma a riprova che l'ambiente è incontaminato qui nidificano le tartarughe. Ma poi arriva il richiamo del vuoto: in poco tempo si arriva al magico Rub’ al Khali: è la distesa di deserto che rappresenta il «grande vuoto» con sabbie rosso e oro e enormi dune alte centinaia di metri. Ci sono il vento, il silenzio di campi tendati ma anche hotel di lusso che paiono arrivare dalle Mille e una notte. Qui la meraviglia è garantita anche se non è merito dell'uomo: per quello» l'effetto wow», forse, è ancora più travolgente.

Idee
Da sapere
Arrivare a Abu Dhabi (visitabudhabi.ae/it) è molto facile: ci sono voli frequenti dall'Italia che atterrano Aeroporto Internazionale . Per gli italiani non serve il visto e si entra regolarmente con il passaporto. Per spostarsi in città i taxi hanno prezzi contenuti ma ci sono anche bus. Il Visit Abu Dhabi Shuttle Bus è gratuito e disponibile per i turisti che prenotano un hotel o acquistano biglietti per le attrazioni.
Il periodo migliore è compreso fra novembre e aprile: la media diurna di circa 24°C con notti fresche ma mai fredde. In spiaggia, la temperatura dell’acqua non scende quasi mai sotto i 22°C.

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