VIAGGI
Buon compleanno, Oscar! Sono 125 anni di irriverenza ed ironia, ma anche languore e nostalgia che fanno di Wilde uno dei più grandi scrittori irlandesi. In tanti, dopo di lui, in Irlanda (ireland.com/it-it/), isola verde e ricca di talenti, avrebbero conquistato il Nobel, assegnato dal 1901, proprio un anno dopo la sua morte. Lui, però - c’è da scommettere -, non lo avrebbe comunque mai vinto. Colpa di un nome già destinato al premio più pop, ovvero dei tanti lettori, innamorati della sua prosa profonda come un abisso, arguta come un pungolo e sensuale come una carezza. Troppo dandy, troppo provocatore, troppo sopra le righe di un perbenismo che lo spedì in carcere ed ai lavori forzati, da dove vergò frasi dolorose ed indimenticabili: «Bisogna sempre perdonare i propri nemici: niente li infastidisce di più».
E’, però, oltre Belfast e sui laghi del Nord che il suo vero spirito va ricercato, tanto più in primavera, per un «literary trip» adatto ad ogni età. C’è, infatti, un luogo, nella contea di Fermanagh, dove Oscar Wilde fu giovane davvero, senza bisogno di barattare - con un dipinto nascosto che invecchia al posto del protagonista -, i segni dell’età, come nel suo più celebre romanzo, Il ritratto di Dorian Gray. L’indirizzo preciso? Sta su un’isola fluviale, alla confluenza dei due lough, i laghi Erne, in un mondo liquido e di fluida bellezza che si chiama Enniskillen. Qui Oscar fu ragazzo come tanti, allievo, dal 1864 al 1871, fra i 10 e i 17 anni, al Portora Royal School.
La sua cameretta affacciava sul grande parco della città dove campeggia una colonna dorica su cui il generale Lowry Cole sembrava vegliare sull’isola fluviale. La fascinazione e la sensibilità di Wilde ne fecero il suo «principe felice», una delle più struggenti fiabe.
Nel celebre racconto, la statua ed una rondine che vi si posa sovente, si legano in un proposito all’apparenza distruttivo, ma eternamente poetico: la rondine sa che rinunciare a migrare al caldo, come le compagne, sarà come morte certa, ma in quell’istante, sceglie la vita e di darle un senso, aiutando quel suo principe nel proposito di lenire, con i suoi voli, le tante fatiche di un’umanità che da quell’alto piedistallo la statua riesce a vedere. Il borgo, negli anni, si è trasformato nella «Wilde island town», la casa del Principe felice. La regia del collettivo Arts Over Borders ha trasformato la cittadina con percorsi a tema, incontri, teatro, musica e letture dedicate ad Oscar Wilde. Dal 2021, 150 rondini realizzate in foglia d’oro punteggiano un’ottantina di edifici in centro, mentre la passeggiata a pelo d’acqua sarà presto impreziosita di dieci nuove sculture, lungo il corso dell’Erne: succederà dal 16 al 20 ottobre, grazie al festival «In our dreams», una citazione proprio della prosa di Wilde che Enniskillen festeggia, ogni anno, con una settimana «oscariana»: «All’insegna della fiaba, della fantasia e della frivolezza per persone serie», come avrebbe detto lui.

Questo paesino, immerso nella natura e baciato spesso da quelle nuvole di Irlanda che «si muovono con te», ha tutto quello che serve: al Buttermarket si fa un salto nel passato, fra stand, gallerie e negozi di artigianato a km zero. Intorno la vivace musica dei pub culla i pensieri, al ritmo di reel ed arpa celtica. C’è un fiume che, con corso incerto e capriccioso, forma laghi che poi «richiude» e restringe fra fiordi e torrenti e isole punteggiate di antiche chiese; c’è un castello del XV secolo che custodisce una leggenda che non poteva non essere triste, come quella di Cethlenn celtica e coraggiosa guerriera: colpita da una spada, mai più riemerse da questi flutti. Ci sono foreste dalle atmosfere struggenti da sublime romantico, ma anche decadente. Quassù si arriva per fare crociere fluviali, trekking arditi, gustarsi marshmallows arrostiti al fuoco dopo gite in canoa su acque scure, ma limpide, dove il cielo d’Irlanda si specchia sempre vorticoso. Il corso inquieto del fiume conduce fino alle spettacolari grotte di Marble arch caves, un geoparco che unisce un reticolo di fiumi sotterranei da cui risalire con una «stairway to heaven», una scala che conduce alla cima del monte Cuilcagh. Anche la natura qui ha scritto la sua fiaba e Wilde non avrebbe saputo scriverla meglio.
Idee
Da sapere
Enniskillen dista 133 km da Belfast, viaggiando verso ovest lungo la M!/A4 fino a Dunnagon. La capitale dell’Irlanda del Nord si raggiunge con voli diretti da Bergamo (ryanair.com) o da Milano con British Airways via Londra. Per entrare in Irlanda del Nord ora serve l’Eta, Eltectornic travel Authorisation, info su gov.uk. Per Dormire: Belmore Court, 4 stelle fuori dal piccolo centro, organizza anche attività e crociere fluviali (motel.co.uk) Doppia BB 200 euro.
Per mangiare: Fire House, indirizzo tradizionale per grill e hamburger thefirehouse.org.uk
Per comprare: di tutto un po’ al Buttermarket (thebuttermarketenniskillen.com)
Informazioni: ireland.com/it-it/
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