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Il container fa tappa a Parma

Il container fa tappa a Parma

13 Giugno 2016, 13:09

Lorenzo Centenari

Dalla darsena al magazzino, comodamente «in carrozza». L’ultimo miglio – come vuole il buon senso - su gomma. Quando l’acciaio delle rotaie e l’asfalto delle autostrade fondono in una lega speciale, aprendo alle merci vie inesplorate. Dall’eterna competizione tra treno e camion nasce un’idea controcorrente: quella di una inedita alleanza che dimostri come vagoni ferroviari e tir possano in realtà cooperare tra di loro.

Il progetto pilota porta la firma Lanzi Trasporti, impresa parmigiana attiva nel mondo della logistica da oltre 60 anni e sempre aperta a nuove forme di business. Forte di una posizione strategica come quella dell’interporto di Fontevivo, beneficiando quindi di un raccordo ferroviario privato, ad inizio anno Lanzi ha rotto gli indugi e siglato una partnership con la società Fuori Muro, responsabile delle manovre ferroviarie al porto di Genova. In base all’accordo, i container carichi di coil (rotoli di lamiere per l’industria siderurgica) provenienti in prevalenza dall’Asia viaggiano su rotaia – anziché su camion - fino al centro di smistamento. Una volta a Parma, i container stessi vengono scaricati e i coil individualmente sistemati in un capannone di trasbordo. Infine, caricati su autoarticolati con semirimorchi centinati provvisti di buca coil e recapiti ai destinatari, gli stabilimenti del gruppo Arcelor-Mittal di Lodi e Piacenza.

Per le merci movimentate allo scalo di Genova, questo è il primo caso in assoluto di trasporto intermodale treno-tir. Con vantaggi che si esprimono in termini di velocità, puntualità e gestione dei vuoti: i container scaricati da Lanzi presso la propria sede, già il giorno successivo al loro arrivo possono infatti ripartire per la Liguria.

Lanzi punta sull'innovazione «La nostra impresa – sostiene Leonardo Lanzi, amministratore della storica compagnia parmense di trasporti – ha sempre puntato su duttilità e innovazione. L’iniziativa sperimentata i mesi scorsi ha registrato forti consensi, sia da parte degli spedizionieri, sia dei destinatari». Dopo una fase di collaudo ed una successiva di analisi, entro fine giugno il servizio entrerà a pieno regime. «E sebbene – precisa Lanzi - il progetto preveda solo qualche corsa al mese, interessando un volume di merci inferiore al 10% del totale da noi trasportato, il significato che noi gli assegniamo supera di gran lunga il fatturato che esso potrà generare». In agenda figura anche il disegno dello sdoganamento dei coil direttamente a Parma, anziché a Genova: «Contiamo per il futuro sulla possibilità di un “fast corridor” che consenta di sdoganare le merci nella nostra area-polmone – conferma Lanzi -, con ulteriori benefici in ottica di rapidità dell’intero processo. Quello di estrarre i coil nel nostro terminal da operatori qualificati, anziché in una trafficata area portuale, rappresenta in ogni caso già un valore aggiunto notevole».

Per Lanzi, il trasporto combinato è la soluzione del domani: «Treno e camion non sono nemici. Lavoriamo a questo progetto – si augura il manager parmigiano – anche nella convinzione di poter sensibilizzare il complesso settore della logistica, e favorire sempre più un clima di proficue sinergie tra operatori».

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