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Cento anni di sport a Zibello - Foto

Dalla nascita dello Sport Club Ardente al primo titolo nel campionato provinciale di tiro alla fune: la storia di un paese e dei suoi atleti

di Paolo Panni

23 Dicembre 2022, 14:38

Cento anni di sport, a Zibello. Questo il traguardo che si celebra quest’anno nel centro della Bassa.
Era il 1922 quando nacque lo Sport Club Ardente Zibello, associazione sportiva polivalente che, da subito, iniziò a praticare, a livello agonistico, nuoto, tuffi, canottaggio, tiro alla fune, ciclismo e podismo. Il calcio, inizialmente, veniva invece praticato solo a livello amichevole.
Il primo presidente della società, come ricorda Gino Meloni, autentica memoria storica in fatto di sport, fu il dottor Giuseppe Pagani, farmacista del paese e la sede, inizialmente, fu ricavata in vicolo Dagnini in una stanza dell’abitazione di Carlo Alberto Allegri che aveva anche la mansione di segretario e fotografo ufficiale della società.
Per dare maggiore risalto alla sede venne anche realizzata una targa in legno romboedrica di 120 cm di lunghezza, 50 di altezza, che venne applicata sulla porta di entrata rimanendovi fino al 1927.

Il primo titolo
Nel 1925 venne vinto il primo titolo, il campionato provinciale di tiro alla fune (con finali svolte a Fidenza). Vennero ottenuto anche buoni risultati nel ciclismo e nel podismo con gli atleti Brandolini e Riciotti (quest’ultimo era il fornaio della Fratina).

Il campo del Littorio
Il calcio, come anticipato, inizialmente veniva praticato solo a livello amichevole, dal 1924, mentre dal 1928 si passò all’agonismo con le partite che si svolgevano nel vecchio campo sportivo (denominato Campo del Littorio) che si trovava in piena golena di Po nell’area in cui oggi sorge la vecchia cava di sabbia. Campo dotato di spogliatoi in legno di cui oggi non resta traccia alcuna.
Il primo presidente della sezione calcio fu il notaio dottor Alessandro Zavaroni, vicepresidente l’avvocato Giuseppe Bertora e segretario Donnino Arduini.
Da quel momento il calcio prese il sopravvento e le altre discipline iniziarono a scemare. Nel 1928 la sede dello Sport Club Ardente Zibello, come ricorda ancora Gino Meloni (che ha ricavato tutte le memorie grazie a Ario Zoni e Blandino Usberti) la sede venne trasferita nell’allora via Roma, nell’abitazione di Medardo Donati e nel 1934/35 venne vinto il primo campionato di calcio.
Tra i momenti memorabili l’amichevole di lusso del 25 aprile 1944 per l’addio al calcio di Lino Melloni (il vero artefice del calcio locale) e in quell’occasione finì anche la storia dell’Ardente. Furono della partita anche campioni quali Mario Rigamonti (ex Brescia e Torino, morto purtroppo qualche anno più tardi nella sciagura aerea di Superga), il portiere Aldo Olivieri (ex Juventus e campione del mondo nel 1938), Renato Gei (ex di Brescia, Torino, Fiorentina, Sampdoria e Lazio), Luigi Faita (ex Mantova e Brescia) e Pietro Rebuzzi (ex Brescia e Ambrosiana Inter).
Tutti campioni che, in quegli anni segnati dal secondo conflitto bellico, disputarono anche altre amichevoli a Zibello. Con la fine dell’Ardente venne chiusa anche la see ma grazie all’attenzione di Otello Rastelli venne conservata la vecchia targa che, nel 1985, i figli Giovanni e Maria Grazia donarono, grazie anche all’impegno dei dottori Giuseppe e Massimo Riccardi, al Museo della civiltà contadina prima e all’Us Zibello poi.
Targa che di recente, proprio grazie all’occasione dei 100 anni di sport a Zibello, è stata restaurata, riportata al suo antico splendore ed ora si trova, in bella vista, al centro della sede dell’Us Zibello.

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