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L'amico peloso abbaia e il vicino di pianerottolo s'infuria? Ecco cosa fare

01 Marzo 2021, 09:04

Bentornati‌ ‌cari‌ ‌compagni‌ ‌e‌ ‌compagne‌ ‌di‌ ‌branco!‌ 

L’argomento di questa settimana è assai delicato, indipendentemente da che parte ci troviamo della barricata (poi capirete meglio a cosa ci riferiamo). Il tema del cane che abbaia è da sempre motivo di conflitto in lungo e in largo, dai condomini più popolosi alle villette a schiera più isolate i proprietari dei cani e le loro controparti che non ne hanno si trovano a discutere (nel migliore dei casi pacificamente) del disturbo che reca quello che è, nella sua misura normale, un naturale ed inevitabile metodo comunicativo dei nostri amici pelosi: l’abbaiare.

Per trattare questo tema in maniera esaustiva e autorevole da un punto di vista legale, ci siamo avvalse come sempre del prezioso aiuto della dottoressa in Giurisprudenza Maria Cristina Ganga, collaboratrice dello studio legale avvocato Antonio Maccarone di Parma.

 

TANTI CASI IN TRIBUNALE

 

L’abbaiare dei cani può certamente rappresentare, come dimostra la grande quantità di casi affrontati e risolti dai nostri Tribunali, il punto di rottura o peggioramento degli equilibri dei rapporti di buon vicinato in un condominio. Va anticipato però che, al contrario o comunque meno di altri temi, questo non è mai “bianco o nero”: ciò che è importante sottolineare prima di addentrarci nei particolari - come si vedrà -  scivolosi di questo “oggetto di lite”, è che non ci sono soluzioni oggettive capaci di poter suggerire il “comportamento giusto” da seguire per chi desideri, da una parte, tenersi buono il vicino e, al tempo stesso, godere serenamente della compagnia del proprio cane.


IL CONCETTO DI TOLLERABILITÀ

 

Infatti, in tutte le situazioni in cui nei rapporti di vicinato l’abbàio del cane ha rappresentato un problema tale per cui si è giunti di fronte ad un Tribunale, non sorprende scoprire che gli esiti delle liti possono essere tra loro molto diversi e persino contraddittori.

Proprio perché in questi casi la valutazione che l’ipotetico giudice è chiamato a compiere è rappresentato da ciò che in gergo tecnico si dice “contemperamento di interessi”. Ciò che è necessario valutare, infatti, è quando il vocalizzo del cane rispetti un canone, tanto vago quanto pruriginoso, denominato “normale tollerabilità”, e, in virtù di questo, quanto l’abbaiare del cane sia concretamente in grado di ledere il diritto dei vicini a non essere disturbati nella propria casa da immissioni sonore.

Nel 2006 si è giunti ad una pronuncia diventata nota perché ha definito l’abbàio del cane un “diritto esistenziale”, ma non sono mancate nemmeno pronunce che proprio in virtù di ciò hanno condannato i proprietari a risarcire i danni prodotti dalle immissioni sonore prodotte dall’incessante abbaiare dei cani, e in alcuni casi alcuni proprietari si sono visti condannare per il reato contravvenzionale del disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone (che sono le ipotesi di reato potremmo dire più leggere) di cui all’art. 659 c.p. 


SÌ AI CANI IN CONDOMINIO

 

L’analisi di questo problema può ad ogni modo partire da alcuni dati certi: è prescritta la nullità per esempio di tutte le clausole dei regolamenti condominiali che vietino ai proprietari di casa di detenere un animale da compagnia presso le loro abitazioni, e che di conseguenza un eventuale allontanamento dell’animale della casa è possibile solo nei casi più gravi di comportamenti patologicamente irrisolvibili del cane.

Quanto alla prova del danno effettivamente sofferto da chi si lamenta dei rumori molesti non può dirsi facile: chi si lamenta, dovrà provare che questi rumori siano del tutto insopportabili per una sensibilità media che prescinde dal soggetto che si lamenta: si procederà quindi per testimoni, probabilmente attraverso perizie tecniche che consentano di stabilire quanto l’abbaiare varchi la soglia della “normale tollerabilità”.

Ma è anche certo che chiunque viva in condominio conosca la regola aurea: bisogna essere tolleranti. La tolleranza in questo caso consiste nel dovere per chiunque viva in condominio di sopportare, entro limiti ragionevoli, tutto ciò che fa parte della quotidianità dei vicini di casa, compresi gli aspetti “negativi” che questa coabitazione comporta: l’abbaio sporadico del cane, quindi, non solo può, ma deve essere tollerato nell’ottica di reciproci compromessi e concessioni inevitabili nel caso di abitazione in condominio. I termini del ragionamento non cambiano anche nel caso opposto: tollerare un cane lasciato solo in casa ad abbaiare di giorno e anche durante la notte non sarà più un dovere del vicino ma sarà suo legittimi diritto vedersi risarcire i danni patiti per l’incuria del proprietario.

 

 

Speriamo di cuore che questo articolo possa aver fatto un po’ di chiarezza su quello che è e rimane un tema abbastanza delicato per quel che concerne la gestione quotidiana dei pelosi nelle nostre vite.

Per questa settimana è tutto, vi lasciamo con una frase di Susanna Tamaro:
“L'amore per l'uomo non esclude quello per gli animali, e viceversa, perché l'amore non è mai fonte di separazione né di giudizio. Chi ama, ama e basta. Chi ama e separa, non ha mai iniziato a farlo.”

Per ulteriori informazioni vi consigliamo di seguire l’appuntamento settimanale di “Compagne di Branco” in podcast su Spotify e in diretta su Radio Parma tutti i mercoledì dalle 18.00 alle 19.00

e-mail: compagnedibranco@gmail.com
IG: @compagnedibranco
FB: compagnedibranco


LIA BEGANI
VALENTINA TRIDENTE
CRISTINA GANGA

 

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Volete che la foto del vostro beniamino venga pubblicata nel prossimo appuntamento della nostra rubrica?  Niente di più semplice: immortalate i vostri amici mentre leggono la Gazzetta e inviate la foto a compagnedibranco@gmail.com - tutti gli animali sono i benvenuti!

 

Lola
Che eleganza e che sofisticatezza! Siamo molto contente di leggere che Lola sta passando felicemente la sua pensione insieme ai suoi adorati Veronica e Andrea che non solo le procurano la Gazzetta ogni giorno, ma si accertano anche che la possa leggere comodamente con degli occhiali fatti apposta per lei.

 

Lucy
Lucy abita a Calestano insieme alla sua umana Maria Luisa Benassi, amano le passeggiate, giocare a burraco ed entrambe sono appassionate di cronaca - si litigano sempre la prima pagina anche se poi vince sempre Lucy.

 

Mosè
Mosè separò le acque e mise la zampetta sulla prima pagina della Gazza come a dire: questa è mia e me la leggo io. La sua umana Barbara dovrà pazientemente aspettare il suo turno.

 

Paco
Attenzione perchè qui abbiamo un esemplare di peloso bello e impossibile, sguardo fiero, posa statuaria e riccioli che non finiscono più. La sua umana Susy Malcisi era davvero impaziente di vedere il suo amico sulla Gazzetta ed è finalmente arrivato il suo momento.

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