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Compagne di branco

Il cane e il veterinario: come "facilitare" la vita a entrambi

Il cane e il «Vet»

di Lia Begani Valentina Tridente

11 Aprile 2023, 14:54

Bentornati cari compagni di branco! Oggi parliamo dell’annoso rapporto tra i nostri amici pelosi e il veterinario, una figura fondamentale nel percorsi di vita da ogni famiglia che abbia scelto di essere dotata di cani. Per quanto indispensabile, questa figura non sempre è vista di buon occhio dal paziente a cui non è facile spiegare che quello che si fa in ambulatorio lo si fa sempre e solo per il loro bene (chirurgia estetica a parte… che richiederebbe un girone dell’inferno a dedicato per quanto ci riguarda). Insomma cari amici, oggi vorremmo darvi qualche dritta per cercare di mettere voi e il vostro cane nelle condizioni di vivere questo rapporto in modo utile e costruttivo.

Cerchiamo intanto di capire il punto di vista del cane: il medico veterinario ha un ruolo un po’ ingrato, ovvero quello di manipolarlo spesso in modo un po’ intimo e senza consenso.


Ma chiariamo subito un paio di punti: il ruolo del veterinario non è quello di accettare di buon grado le aggressioni da parte del nostro cane. Ci è capitato troppo spesso di sentirci riferire: «Il veterinario non ha voluto visitarmi il cane perché il cane ringhiava e non volevo mettergli la museruola! Ma è possibile che un veterinario abbia paura del cane?» oppure «Lo hanno visitato con la museruola e me lo hanno traumatizzato!».

Se è vero che il medico veterinario è una professione che richiede una certa passione e vocazione, è altrettanto vero che si tratta di un libero professionista e le falangi gli servono per lavorare.

Il compito di mettere a proprio agio il cane in un contesto così complicato per lui è di noi proprietari che abbiamo una relazione col quadrupede e non del veterinario che sicuramente si può impegnare al massimo per non metterlo in difficoltà, ma il punto di riferimento del cane siamo sempre e comunque noi.


Se il vostro stato d’animo mentre fate visitare il cane non è sereno, sicuramente il cane non si sentirà al sicuro. Infatti se avete la fobia del sangue e degli aghi, se siete ipocondriaci e davanti ad un’artrosi pensate subito ad un osteosarcoma o se empatizzate troppo con il dolore degli altri tanto che quando qualcuno si schiaccia un dito siete voi a gridare «Ahi!», ecco forse allora i casi potrebbero essere due: o fate un bel lavoro su voi stessi in modo da poter rimanere lucidi e sereni in un contesto così delicato per il vostro cane o delegate questo ruolo ad un altro membro della famiglia.
Ultimo puntiglio decisamente impopolare tra gli utenti: i veterinari non vivono d’amore e la professionalità si paga.

Veniamo ora a quello che potete fare voi per facilitare la vita al vostro pet e a voi stessi nei confronti delle pratiche del veterinario:

Cercate di associare l’ambulatorio ad eventi piacevoli. Potrebbe essere una buona idea portare uno snack da sgranocchiare, bello appetitoso, da lasciare al cane in sala d’attesa (ovviamente non se state per affrontare un’anestesia che invece richiede un digiuno di almeno 12 h) in modo da fare qualcosa di bello e stemperare la tensione. Probabilmente se il vostro cane non è un golosone o ha già iniziato a vivere male quel contesto può essere che le prime volte lo rifiuti ma ricordate che tentare non nuoce.
Un’altra buona prassi per evitare di caricare il cane di ansia già durante il tragitto casa-ambulatorio potrebbe essere - per chi abita vicino alla struttura - passare in passeggiata spesso davanti alle stessa; per chi abita lontano è buona norma non associare i viaggi in macchina solo al viaggio verso l'ambulatorio ma anche a pratiche più semplici e leggere come una passeggiata in campagna o al parco.
Durante la visita purtroppo, a parte rari casi eccezionali di cani straordinariamente socievoli, difficilmente il cane sarà felice e sereno al pensiero della manipolazione e delle eventuali terapie e in questa sede sta a voi portatori-sani-di-quadrupede sostenere il vostro cane, contenerlo e fargli capire che se riesce a tollerare la procedura voi siete molto contenti e orgogliosi di lui/lei. Gratificate, quindi, a voce ogni momento positivo, dal termometro nel sederino all'introduzione dell’otoscopio dentro al canale auricolare e così via e a fine visita potete tranquillamente dare un altro snack da sgranocchiare al vostro cane in modo da fare qualcosa di piacevole e allo stesso tempo buttar via un po’ dello stress accumulato.
Per i più pignoli: sì, va bene usare il cibo anche in questo caso per gratificare e appagare il cane, farsi visitare è faticoso e ne deve valere la pena! Non si lavora gratis!
Personalmente ci permettiamo di consigliare - ove possibile - la pratica di non lasciare solo il cane in ambulatorio durante le visite o mentre si deve addormentare in premedicazione per anestesia e in alcuni casi particolari anche durante il risveglio del cane da una sedazione, il proprietario deve essere il sostegno di Fido.

Ultima raccomandazione mai abbastanza scontata: in questo articolo abbiamo parlato di un livello ordinario di disagio nei confronti della figura del medico veterinario da parte del cane, se vi trovate in condizioni più estreme con il vostro cane il nostro consiglio è sempre quello di farvi aiutare dal professionista educatore o educatrice che vi potrà guidare.

Per ulteriori informazioni vi consigliamo di seguire l’appuntamento settimanale di «Compagne di Branco» in podcast su Spotify e in diretta su Radio Parma tutti i mercoledì dalle 18 alle 19.
IG:@compagnedibranco
FB: compagnedibranco

Volete che la foto del vostro beniamino venga pubblicata nel prossimo appuntamento della nostra rubrica? Immortalate i vostri amici mettendo bene a fuoco il loro muso e inviate la foto a compagnedibranco@gmail.com
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