‘Dalla proposta di legge regionale al valore economico del benessere animale. Tra scienza e politica, tra innovazione e responsabilità sociale’. Zanoni (AVS): “Gli allevamenti intensivi vanno riconvertiti per garantire il benessere animale tutelato da Ue e Costituzione.”
(Arv) Venezia 23 set. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, il presidente della Quarta commissione, il consigliere regionale Andrea Zanoni (Alleanza Verdi Sinistra), nel corso di una conferenza stampa, moderata da Laura Ferrari (public affairs specialist, The good Lobby Italia), alla quale hanno presenziato anche i consiglieri regionali Renzo Masolo (AVS), Arturo Lorenzoni (Veneto Vale), Erika Baldin (M5S), Anna Maria Bigon (Pd), Joe Formaggio (FdI), è intervenuto per riaffermare “una nostra priorità: la riconversione degli allevamenti intensivi, nei quali gli animali vengono maltrattati e non vengono rispettate le norme igieniche. Gli allevamenti intensivi sono insostenibili, sia dal punto di vista morale, sia da quello economico, dato che essi si basano su fondi pubblici. Inoltre, creano inquinamento, gas climalteranti, reflui che si disperdono nelle campagne. Dobbiamo piuttosto pensare ad allevamenti ‘umani’, che rispettano le norme sancite dall’Europa e dalla nostra Carta costituzionale. Ricordo infatti quanto disposto dall’articolo 13 del Trattato di Lisbona, che stabilisce che ‘bisogna tenere pienamente conto delle esigenze connesse al benessere degli animali, dal momento che sono esseri sensibili- senzienti’; mentre il nuovo comma dall’articolo 9 della Costituzione disciplina ‘modi e forme di tutela degli animali’. Credo che il docufilm ‘Food For Profit’ rappresenti bene la situazione di cui oggi abbiamo parlato. Ricordo anche che ho presentato diverse interrogazioni e mozioni in Consiglio regionale per denunciare la situazione presente negli allevamenti intensivi del Veneto. Credo che il benessere animale debba entrare nelle agende dei Consigli regionali, del Parlamento nazionale e dell’Unione europea, con finalità serie, chiare e precise.”
Per Arturo Lorenzoni (Veneto Vale), “gli allevamenti non possono essere considerati solo una fabbrica di proteine: per fortuna, stiamo registrando un cambio di mentalità nell’opinione pubblica, perché dobbiamo comprendere che è anche nostro interesse tutelare il benessere animale, e non solo per ragioni economiche. Per questo, il report presentato oggi è importantissimo e offriamo la nostra totale disponibilità per sostenere questa battaglia, anche se, almeno finora, non abbiamo ricevuto molta attenzione dal Consiglio regionale.”
Anna Maria Bigon (Pd), vicepresidente della commissione consiliare Sanità, ha detto che “pur difendendo il lavoro degli allevatori e degli agricoltori, è necessario investire sul benessere animale per migliorare la situazione presente negli allevamenti intensivi, al fine di impedire il propagarsi di malattie infettive. La Regione deve dotarsi di un Piano per la promozione del benessere animale e bisogna investire nella filiera corta, biologica.”
Per la Capogruppo M5S Erika Baldin “bisogna voler bene e tutelare tutti gli animali, non solo quelli d’affezione. Anche perché, quando non vengono rispettate le norme igieniche, penso in particolare agli allevamenti intensivi, scaturiscono problemi di salute per l’uomo. Ricordo che ho presentato in Consiglio regionale una mozione sul benessere animale, per chiedere una moratoria delle nuove autorizzazioni, soprattutto per quanto riguarda gli allevamenti intensivi, e per informare gli allevatori su questo tema che ci sta particolarmente a cuore. Credo che il docufilm ‘Food For Profit’, di Giulia Innocenzi, rappresenti bene la situazione affrontata oggi.”
La conferenza stampa ha anche dato voce a chi la pensa diversamente, come il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio, che sostiene che “le norme sul benessere animale devono riguardare solo gli animali da affezione e non estendersi al mondo venatorio. Per carità, nessuno vuole maltrattare gli animali, ma difendo gli allevamenti del Veneto, regione che per fortuna può vantare una grande tradizione in questo campo, in cui lavorano grandi professionisti e che genera PIL. Ricordo che la grande maggioranza delle persone mangia carne e dobbiamo essere razionali: gli allevamenti devono fare profitto. Piuttosto, auspico un maggiore impegno nell’attenzionare la carne suina proveniente dai Paesi dell’Est, che fa una concorrenza spietata ai nostri allevatori.”
Chiara Caprio, responsabile relazioni istituzionali di ‘Essere Animali’, “una organizzazione no- profit che si occupa di elevare gli standard di benessere degli animali allevati a scopi alimentari e di diminuire gli impatti degli allevamenti intensivi. Lavoriamo molto con le istituzioni italiane, con le aziende produttrici e con tutti i portatori di interesse, cercando il dialogo e il confronto, senza fare polemiche sterili. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica, rivolgendoci sia a chi consuma carne sia a chi ha fatto scelte differenti. In particolare, ci occupiamo di animali acquatici, e ci impegniamo affinché vengano utilizzate le più moderne tecnologie per lo stordimento pre- macellazione, anche ricorrendo all’utilizzo dei fondi FEAMPA.”
La dottoressa Susanna Blattner, medico veterinario, eurogroup for animals, ha illustrato “i principali risultati di un Report che ha studiato la correlazione tra le politiche improntate al benessere animale e gli impatti positivi sull’economia e sulla salute umana. È stato dimostrato come il benessere animale vada di pari passo con la prosperità economica: gli animali allevati nelle migliori condizioni sono più sani, meno stressati, causano meno perdite e garantiscono una maggior produzione. Inoltre, il benessere animale è strettamente correlato con la forte attitudine all’export dei Paesi e con la salute pubblica. E sottolineo che la grande maggioranza dei cittadini europei chiede di migliorare le norme nazionali che tutelano il benessere animale e che è disposta a spendere di più per acquistare prodotti riguardo ai quali venga garantito il rispetto del benessere animale.”
Caterina Pavese, corporate engagment specialist di ‘Essere Animali’, nel suo intervento ha spiegato di “lavorare con le aziende produttrici per migliorare il benessere degli animali da reddito: polli da carne, scrofe e suini da carne e pesce da allevamento. Ci impegniamo per ridurre le sofferenze di questi animali, per l’applicazione dei moderni strumenti per lo stordimento dei pesci, per l’abbandono dell’utilizzo delle gabbie per le scrofe. In collaborazione con le aziende, cerchiamo di condividere informazioni e risorse, mappare la filiera, individuare le soluzioni di filiera, dialogare con i portatori di interesse, redigere una politica aziendale e valorizzazione gli impegni presi dalle aziende tramite una adeguata comunicazione ai consumatori.”
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata