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Comunicato Stampa: CRV - Presidente Ciambetti: "Ricevuto Massimo Zen: c'è bisogno di riformare la giustizia carceraria"

Comunicato Stampa: CRV - Presidente Ciambetti: "Ricevuto Massimo Zen: c'è bisogno di riformare la giustizia carceraria"

08 Ottobre 2025, 13:48

Presidente Ciambetti: “Ricevuto al Ferro Fini Massimo Zen, scarcerato con grazia firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo avergli parlato ho capito che c’è bisogno di una profonda riforma della giustizia carceraria”

(Arv) Venezia 8 ott. 2025 - “Ho ricevuto e ascoltato con attenzione la storia di Massimo Zen, la guardia giurata di Cittadella che il 22 aprile del 2017 uccise, a Barcon di Vedelago, Manuel Major con un colpo di pistola che ferì mortalmente il bandito, mentre era in fuga a bordo di una Bmw, e graziato nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una storia che mi ha colpito profondamente e che ho seguito con attenzione sin dai primi momenti. Massimo Zen si è trovato coinvolto in un fatto di cronaca che lo ha visto successivamente rinchiuso nel carcere di Montorio, a Verona, e dal carcere ha affrontato lunghe battaglie giudiziarie anche per il riconoscimento del suo stato di salute e del suo diritto alle cure”. Sono le parole, affidate a una nota, del Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti che aggiunge: “Massimo Zen ora seguirà un percorso di reinserimento lavorativo, seguito dai servizi sociali e nella sua visita a palazzo Ferro Fini è stato accompagnato dal collega Giulio Centenaro che a inizio estate si era attivato per la raccolta firme da inviare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’ottenimento della grazia. E sono ben lieto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia firmato la richiesta di grazia ai sensi di quanto previsto dall'articolo 87 della Costituzione. Massimo Zen era stato condannato alla pena complessiva di nove anni e sei mesi di reclusione per i delitti di omicidio volontario e cognizione illecita di comunicazioni, commessi nel 2017. Nel concedere la grazia parziale - che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare - il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, dell'intervenuto risarcimento del danno, nella somma concordata con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del condannato. Per effetto del provvedimento del Capo dello Stato all'interessato rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l'eventuale applicazione dell'istituto dell'affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell'ordinamento penitenziario). Dopo il breve colloquio con Massimo Zen, assieme al collega Marco Dolfin e alla moglie di Zen, Franca Berto, sono sempre più convinto che ci sia bisogno di una profonda revisione del nostro sistema giudiziario e carcerario”.

La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

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