Luca Pelagatti
«Ho visto il fumo salire, percepito odore di benzina. Poi ho sentito delle grida e istintivamente ho pensato che avesse preso fuoco una macchina o uno scooter. Ma mai avrei immaginato una cosa del genere».
Già, quasi impossibile pensare che una giovane donna muoia bruciata nell'angolo in ombra del cortile di una palazzina dove nessuno l'aveva mai incontrata prima.
Eppure è proprio questo che è accaduto ieri mattina, pochi minuti dopo le sette e trenta, al civico 28 di via Fleming. E per chi è accorso cercando di salvare quella vita resta negli occhi una scena che sarà impossibile dimenticare. Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora la donna, una trentacinquenne di origine romena, da parecchi anni in Italia, avrebbe acquistato del carburante in un distributore a pochi metri di distanza. Quindi si è infilata nel cancello del civico 28 arrivando in fondo alla zona dei garage. Poi, dopo essersi cosparsa il corpo, avrebbe acceso una fiamma.
«Ho sentito gridare e sono corso», spiega un negoziante della via, una delle prime persone che si è resa conto di quanto stava accadendo. «Ho chiamato la polizia e il 118. Ma quando siamo riusciti a raggiungere la donna era già a terra». Così nonostante i tentativi di rianimarla i sanitari hanno potuto solo constatare il decesso. Sul posto sono arrivati anche i poliziotti delle Volanti e della squadra Mobile che hanno cercato di ricostruire gli ultimi minuti di vita della donna. Partendo da alcuni aspetti tutt'altro che chiari. Sul corpo infatti, ad un primo esame superficiale, sono stati riscontrati dei segni in apparenza compatibili con ferite da taglio. Per questo è stata disposta l'autopsia che dovrà chiarire le vere cause della morte: ovvero se a stroncare la donna siano state le ustioni o se avesse subito anche altre ferite. Inoltre resta da capire come mai la vittima abbia scelto quel cortile per il suo gesto disperato, se di suicidio si è trattato. La donna risulta residente altrove e nessuno degli abitanti sembra avere un collegamento con la trentacinquenne che fino a qualche tempo fa ha lavorato in un ristorante. Dettagli che sono ora al vaglio degli inquirenti che tuttavia sembrano non avere dubbi sull'ipotesi del suicidio. Con ogni probabilità la donna è entrata in quel cortile per caso, dopo una notte in cui, vinta da fantasmi troppo cattivi, la sua mente ha disperatamente cercato una via di fuga. Dal suo dolore, dalla vita.
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