Laura Ugolotti
Sarà un anno difficile, il 2017, per le maratone e le mezze maratone del nostro territorio che con il nuovo regolamento Fidal, entrato in vigore il 1° giugno, rischiano di scomparire.
A partire dal prossimo gennaio, infatti, le 42 e le 21 km dovranno essere tutte nazionali. Quelle che non le sono già (cioè la maratona e la mezza maratona delle Terre verdiane e la mezza maratona della Cariparma Running) dovranno scegliere se adeguarsi, vedendosi aumentare considerevolmente il costo dell’iscrizione, oppure se modificare la distanza della loro competizione.
A dover decidere saranno, nei prossimi mesi, l’Atletica Manara, che organizza la Manarace (21 km), il gruppo podistico dell’Avis Cristo, per la 21 km del Trofeo Barezzi, quello dell’Assistenza Pubblica di Busseto che organizza la Strabusseto in maschera e la Parmarathon Asd, per la Parma Marathon.
«Stiamo valutando il da farsi – spiega Graziano Berti, segretario dell’Atletica Manara –. Molto dipenderà dall’esito della Manarace di quest’anno (in programma l’11 giugno, ndr) e ci riserviamo di prendere una decisione definitiva nelle prossime settimane, ma i costi per una gara nazionale sono più del triplo rispetto a quello attuale. A questo si devono aggiungere le spese organizzative, che non sono poche e il fatto che su una 21 km i partecipanti sono meno numerosi rispetto a gare più corte. Il gioco, come si dice, rischia di non valere la candela. Forse converrà ridurre il percorso e risolvere così il problema alla radice».
«I costi lieviteranno»
Stesso pensiero di Licino Orlandini, presidente del gruppo podistico dell’Avis Cristo: «Ora l’iscrizione alla nostra mezza maratona – dice – costa 5 euro; se i costi per noi lievitassero saremmo costretti ad aumentarlo e non ci piace l’idea. Già un anno fa abbiamo pagato un extra per poterla omologare: se sarà confermata la cifra di cui si parla per noi sarà molto difficile continuare a organizzarla, anche se ci terremmo molto».
Il costo di una gara provinciale per gli organizzatori è di circa 270 euro più 0,50 centesimi per ogni iscritto oltre i 200, quello di una nazionale dovrebbe invece aggirarsi sui 1.000 euro.
«Già nel circuito provinciale ci sono poche mezze maratone – sottolinea Marilena Dioni, presidente del gruppo podistico dell’Assistenza Pubblica di Busseto –: sarebbe davvero un peccato dover rinunciare anche a quelle, faremo di tutto per evitarlo. Ma, se le cose stanno così, probabilmente non avremo scelta: noi ci autofinanziamo, non abbiamo sponsor in grado di aiutarci».
Per quanto riguarda la Parma Marathon, che si correrà per la prima volta il 16 ottobre, è ancora tutto da decidere: «Non abbiamo ancora fatto domanda per il 2017 – spiega Paolo Peschiera – ma se si manterrà questa distanza dovremo per forza adeguarci. Per ora non possiamo fare altro che aspettare: non solo il risultato dell’evento di ottobre, ma anche i parametri Fidal, per capire se possiamo rientrare nelle categorie e se la nostra eventuale domanda potrebbe essere accettata».
«Così però – commenta Fabio Terzoni, presidente della Fidal provinciale, a dir poco perplesso nei confronti del nuovo regolamento – si rischiano di uccidere le mezze maratone della nostra provincia».
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