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La Camera di San Paolo ride. Ma Torrechiara piange

La Camera di San Paolo ride. Ma Torrechiara piange

22 Dicembre 2017, 03:38

Enrico Gotti

Il castello di Torrechiara si «sacrifica» per poter garantire l’apertura della Camera di San Paolo.

Ci sono una buona e una brutta notizia nel cambiamento di orari, annunciato ieri, di due patrimoni senza tempo del nostro territorio.

La notizia positiva è che dal 1° gennaio del prossimo anno la Camera di San Paolo non sarà più aperta a singhiozzo, per tre mesi sarà aumentato il personale e sarà visitabile anche al pomeriggio, come chiedono tanti visitatori. Non si vedranno più, per fortuna, ondate di turisti ferme davanti a un portone chiuso.

Ma il rovescio della medaglia riguarda il castello di Torrechiara, un gioiello di arte e di storia che nel 2017 ha visto un nuovo record di visitatori: già 72.000 da gennaio a novembre. Dal 1° gennaio 2018, il castello rimarrà chiuso alla domenica, per tre mesi, e vedrà ridotti i propri orari di apertura negli altri giorni: dalle 8.10 alle 13.50, da lunedì a sabato.

Il tutto per poter aumentare il personale alla Camera di San Paolo di Parma e garantirne l’apertura. La novità, annunciata ieri con una nota dal direttore del polo museale dell’Emilia Romagna, fa clamore: in tanti a Langhirano, compreso il sindaco e l’amministrazione comunale, parlano di colpo durissimo per il territorio e cercano di scongiurare la riduzione di orari.

La coperta è corta. I dipendenti del Ministero dei beni culturali non bastano per tenere aperta e sorvegliare la Camera di San Paolo, così è arrivata la decisione «choc» di ridurre gli orari del monumentale castello voluto dal magnifico Pier Maria Rossi.

Al momento, la Camera di San Paolo non ha personale dedicato e le aperture vengono garantite con i colleghi della Pilotta, un altro bacino in carenza.

Chiara la strategia: si prende da una parte e si toglie dell’altra. E così il castello resterà chiuso alla domenica, nel giorno di maggiore afflusso di visitatori. La decisione è provvisoria, la nota stampa del direttore del polo museale dell’Emilia-Romagna, Mario Scalini, annuncia così la novità: «In via sperimentale e per rendere fruibile dal 1° gennaio fino alla fine di marzo il complesso della Camera di San Paolo di Correggio e la Spezieria di San Giovanni Battista, la Direzione del Polo Museale dell’Emilia Romagna ne ha disposto un nuovo orario di apertura della Camera di san Paolo, da lunedì al sabato, dalle 13.10 alle 18.50. Poiché tale servizio è gestito con il personale attualmente in forza al castello di Torrechiara, l’orario di questo sito sarà ridotto dalle 8.10 alle 13.50 sempre dal lunedì al sabato. Le aperture domenicali riprenderanno nei mesi primaverili ed estivi secondo comunicazioni. Le visite all’antica Spezieria di san Giovanni saranno disposte su richiesta. Nei mesi primaverili ed estivi, salvo assegnazioni di personale, saranno garantite solo aperture a richiesta e concordate».

Il San Paolo, l’antico monastero delle suore benedettine, con le stanze della Badessa Giovanna da Piacenza, affrescate dal Correggio e da Alessandro Araldi, avrà quindi orari di apertura sicuri. Ma al contempo la novità già provoca dibattito e proteste, fra chi abita, vive e lavora nella zona di Langhirano. Ad esempio l’agenzia Assapora Appennino, che organizza visite guidate dentro il castello, commenta così: «Finora solo il terremoto aveva potuto tenere chiuso il Castello, questa notizia è così assurda che ancora speriamo che non sia vera. Sarebbe un danno enorme per la comunità di Torrechiara e per tutto l’Appennino, dove a quanto pare continua lo smantellamento dei servizi pubblici».

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