Pietro Razzini
«La tua vita te la sei rovinata con le tue stesse mani, le stesse con cui mi hai aggredita. Il mio naso si rimetterà a posto, la tua coscienza non lo so...».
E’ con questa frase che inizia il post pubblicato da Rosy Maggiulli sulla sua pagina Facebook. Un messaggio rivolto da Rosy a una persona che aveva accolto in casa sua, ma a questo punto appare evidente che quella scelta si è rivelata sbagliata.
«Un colpo fortissimo»
Basta guardare la foto allegata al messaggio: Rosy con un evidente cerotto bianco sul suo naso: «Mi ha dato un colpo fortissimo, dall’alto verso il basso. E’ andata decisa su una mia debolezza perché ben sapeva che già da piccola ero stata operata proprio in quel punto. Non contenta, ha continuato ad aggredirmi alle spalle, con forza, per rientrare in casa mia dopo che l’avevo sbattuta fuori».
L'ospite
A chi si riferisce, Rosy? Chi l'ha picchiata e perché?
Adiamo con ordine. Bisogna riavvolgere il nastro e tornare indietro di un paio di mesi, quando l’ex concorrente del Grande Fratello scelse di ospitare la cugina ventiquattrenne in casa sua.
La giovane, trasferitasi dal sud, aveva trovato nella famiglia di Rosy un rifugio dove vivere. Si era innamorata di una ragazza di quattro anni più grande e aveva iniziato una relazione che, soprattutto negli ultimi tempi, aveva portato la sua compagna a fermarsi a casa Maggiulli anche per dormire.
«Gli atteggiamenti di Giovanna (nome di fantasia della fidanzata della cugina) erano spesso irrispettosi nei nostri confronti. Giovedì mattina ho sentito il mio cagnolino piangere. Ho visto le due ragazze che non aprivano la porta per farlo uscire dalla stanza e mi sono permessa di dire loro che bastava alzarsi dal letto per aiutarlo. E’ scoppiato il finimondo. Il diverbio è continuato fino a quando Giovanna, a corto ormai di argomenti sostenibili, si è scagliata contro di me e mi ha tirato una dolorosissima manata». Rosy è andata subito al pronto soccorso: «Mi è andata bene: sono stata colpita alla parte alta del naso, non sulla punta. L’ematoma è evidente. Non so ancora se ho fratture. Ma fa male».
Il giorno stesso è andata anche in caserma, ha parlato con il maresciallo in servizio senza denunciare l'aggressione: «Ho voluto far passare la notte, confrontarmi con i miei genitori, prendere la decisione più giusta».
«Non si deve tacere»
La mattina dopo aveva le idee chiare: «La denuncia è un atto dovuto: deve capire che i problemi si risolvono a parole, non con le mani. Ha 28 anni, non è una ragazzina che può agire d’impulso» La volontà di rendere pubblico ciò che è successo ha una motivazione: «Spero che serva a tutte quelle donne che tacciono pur essendo nel giusto. Ho ricevuto tanti messaggi da parte di fans che hanno dimostrato tutto il loro affetto nei miei confronti. Non mi sarei mai aspettata un’ondata di attenzione del genere da parte loro. E’ l’altro lato della medaglia: la storia è triste ma, anche in questo caso, qualche raggio di luce sono riuscita a trovarlo».
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