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Difendersi dalle truffe: i carabinieri lo spiegano in chiesa

Difendersi dalle truffe: i carabinieri lo spiegano in chiesa

17 Marzo 2017, 11:47

Domani i carabinieri finiranno sul pulpito per una speciale “omelia”. Quella antitruffe, rivolta soprattutto agli anziani. I militari approderanno prima nella chiesa di Vigolante, per la messa delle 9,30, poi a Vicofertile. In quest’ultimo caso chiuderanno la funzione delle 11.

Continua così la controffensiva dell’Arma contro gli odiosi raggiri ai danni della terza età. Una sorta di lezione, per proseguire sulla rotta della sensibilizzazione. Non lezioni evangeliche, ma pragmatiche. Tutto alla luce di un’emergenza che fa salire la rabbia, ma non scendere i casi. Il finto avvocato, carabiniere o poliziotto. Il sedicente tecnico di Iren che, con la scusa di leggere il contatore, cerca contanti e gioielli. Una coppia di donne gentili: mentre una conversa amabilmente, l’altra chiede di poter andare in bagno e ripulisce i cassetti della camera. Sono tanti (e beceri) gli stratagemmi inventati dai balordi. Uno dei trucchi più diffusi è questo. Uno sconosciuto, educato e ben vestito, si presenta a casa di un’anziana signora e annuncia trafelato: «Suo nipote ha provocato un incidente stradale. Se lei non paga subito, verrà arrestato». Oppure c’è la variante sulla multa che inspiegabilmente va saldata in diretta. La donna, spaventata, corre in banca, ritira l’importo, lo consegna. E anche le più scettiche vengono messe a dura prova perché viene fornito il fantomatico numero di una caserma, questura o studio legale da contattare. Ovviamente, non c’è nulla di vero: ma quando la vittima se ne accorge è troppo tardi. Una persona anziana è vulnerabile, spesso sola. Una combinazione pericolosamente appetibile per questi sciacalli senza scrupoli. Ecco perché occorre stare sempre sul chi va là. Impossibile dire quanti tentativi si consumano ogni giorno a Parma. Spesso le vittime non denunciano per vergogna e crescono le schiere dei truffatori. Sempre più agguerriti e maledettamente fantasiosi. Ci sono però dei tratti comuni che non sfuggono alle forze dell’ordine e che è bene ricordare. Il truffatore difficilmente è violento, il più delle volte è distinto, fine parlatore, esperto di affari che cerca di mostrarsi colto. E’ una persona sconosciuta, nella maggior parte dei casi gentile e ben vestita, che avvicina senza dare nell’occhio. Spesso parla a raffica: un fiume in piena complicato da arginare e anche da capire fino in fondo. Si spaccia per un vigile, poliziotto o carabiniere. Ma anche per un impiegato del Comune, dell’Inps, o di altri enti pubblici. Anche se la versione del tecnico dell’elettricità, del gas, delle caldaie, va ancora per la maggiore. Ma allora che fare? In primis mai fidarsi e al primo sospetto chiamare 112 e 113. Mai fare entrare in casa questi sconosciuti, e anche all’esterno, per strada, mai lasciare soldi. Nessuna forza dell’ordine o ente pubblico che sia manda propri dipendenti a riscuotere pagamenti. Ch. Poz.

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