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Pericolosa «caccia al fantasma» nella Casa del Bambino

Pericolosa «caccia al fantasma» nella Casa del Bambino

10 Marzo 2017, 11:51

La «presenza» del fantasma di un bambino che piange potrebbe essere all’origine delle incursioni notturne che sempre più frequentemente avvengono alla Casa del Bambino di viale Porro da parte di ragazzi spinti dalla curiosità di sentire il suo lamento.

I giovani si introducono nel cortile dalla parte posteriore dell’edificio entrando nello stabile dopo aver divelto le assi che vengono messe a protezione delle varie entrate e delle finestre dalla proprietà, ovvero dall’azienda termale, all’indomani delle incursioni precedenti.

L’ultimo intervento da parte della Polizia municipale è avvenuto due giorni fa a seguito di un’incursione nella notte tra lunedì e martedì, questa volta dalla porta principale: i giovani sarebbero attratti dalla presenza notturna di un bambino che piange.

In realtà, la leggenda della Casa del Bambino nasce da racconti che vengono tramandati da alcuni decenni. Accanto alla Casa del Bambino sorgeva infatti l’abitazione del dottor Edoardo Branchini che, una volta chiusa e divenuta disabitata, sarebbe stata a sua volta meta del pellegrinaggio di molti giovani salsesi poiché, al piano superiore dell’edificio, si trovava un seggiolone che, unitamente all’atmosfera creatasi dall’abbandono, alimentava la leggenda del bambino piangente. Una volta abbattuta l’abitazione, tale leggenda successivamente venne «trasferita» alla Casa del Bambino.

Da allora quest’ultimo edificio è stato meta di incursioni che si sono moltiplicate negli ultimi tempi tanto da creare una situazione di pericolo per la presenza di vetrate rotte, cocci di bottiglia sparsi sui pavimenti, resti di suppellettili, chiodi arrugginiti. Tuttavia, come detto, nonostante gli interventi della proprietà, su sollecitazione della Polizia municipale, le incursioni si fanno sempre più frequenti.

Negli anni Quaranta, l’allora Società delle Terme si rese conto che anche i bambini di tutte le classi sociali avrebbero potuto partecipare alle cure termali in apposite strutture da realizzare. Sorse così l’iniziativa di costruire un complesso capace di erogare cure termali a turni di 50/60 ragazzi e dare loro alloggio nel complesso stesso.

Venne abbattuta così la villa chiamata Casa Fino e al suo posto fu costruito il primo nucleo della Casa Termale del Bambino inaugurato nel 1942 dall’allora ministro delle Finanze, Thaon di Rével.

Nel corso della sua attività la Casa Termale del Bambino registrò un continuo aumento di richieste tanto da richiedere la realizzazione di un secondo corpo termale direttamente unito a quello esistente ma, inopinatamente, l’azienda termale decise la chiusura del complesso negli anni Settanta.

Per alcuni anni la Casa del Bambino fece da supporto all’albergo Valentini per permettere le cure ai salsesi nel periodo invernale. Oggi l’edificio è in pieno degrado e secondo molti forse l’ente proprietario dovrebbe intervenire per togliere tale spettacolo dagli occhi dei residenti e dei turisti.

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