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Riconoscimento

Il premio Tommasini all'attrice Lella Costa

Il 25 settembre al Teatro al Parco

lella costa

11 Settembre 2025, 16:19

«Stanca di guerra. Stanca di dover dividere il mondo in buoni e cattivi. Stanca di vedere che quelli che pagano e muoiono e soffrono sono sempre gli stessi»: parole che Lella Costa scrisse assieme ad Alessandro Baricco ai tempi della guerra dei Balcani, parole attuali più che mai. E ancora: parole che calzano a pennello alla visione politica ed esistenziale che fu di Mario Tommasini (morto nel 2006), «pasionario» con uno sguardo lucido e generoso sulla realtà, trascinatore «eretico per amore» (come si intitola la sua biografia scritta da Bruno Rossi) che riuscì a far chiudere il manicomio di Colorno, al fianco di Basaglia, con le dimissioni, alla fine degli anni Sessanta, di oltre mille ricoverati.
E proprio a Lella Costa - attrice e scrittrice, capace di osservare il mondo controcorrente, senza salire sul carro dei vincitori, voce originale e profonda del teatro italiano - la Fondazione Tommasini assegna quest'anno il riconoscimento intitolato appunto a «Mario», giunto alla 15esima edizione. La cerimonia si terrà giovedì 25 settembre, alle 17, al Teatro al Parco, al Parco ducale, con la partecipazione del vicesindaco e assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto, della presidentessa della Fondazione Tommasini Marcella Saccani, dell'artista Patrizia Bonardi e dell'attrice Franca Tragni.


«Se vedi un bicchiere mezzo vuoto, travasalo in uno più piccolo»: questo è un bell'esempio di «resilienza» secondo Lella Costa, ancora parole che sembrano tagliate sulla personalità di Mario Tommasini, sulla sua capacità di buttarsi alle spalle le sconfitte e di raccogliere le persone a pezzi per rimetterle in sesto. «Matti», fragili, anziani, carcerati: per tutti Tommasini vedeva un'altra possibilità, un lavoro oltre le sbarre, una casa oltre gli ospizi e le «istituzioni totali».

Mario Tommasini pioniere del cambiamento sociale con esperienze pilota come la Fattoria di Vigheffio, in cui vennero ospitati, a piccoli gruppi, i «matti» dimessi da Colorno, fino alle battaglie degli anni Novanta per far uscire gli anziani dalle case di riposo. Vittorie e sconfitte, ma il segno è rimasto. Mario Tommasini e Lella Costa in un simbolico abbraccio: lui motore inarrestabile dell'ascensore sociale che non lascia fuori nessuno, lei voce impegnata che non dimentica mai chi sta in serie B per fargli intravedere la speranza.
«La scelta di Lella Costa per il premio è stata accolta con entusiasmo - spiega Marcella Saccani - Lei e Mario Tommasini hanno tante caratteristiche in comune. Tutti e due forti, capaci di non indietreggiare davanti agli ostacoli. E poi ironici: sempre, nei momenti di tensione, Mario scompaginava le carte con una battuta fulminante. E così si ricominciava a dialogare. Faceva sorridere tutti, come Lella Costa. Capaci di non prendersi mai troppo sul serio». Infine, aggiunge Marcella Saccani, «la scelta di una donna, una testimonianza coraggiosa e voce critica. Proprio come Mario Tommasini, che questa città non deve e non può dimenticare».

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