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visioni d'artista

Marilena Sassi: la forza dell'acqua da cui tutto prende vita

Marilena Sassi La forza dell'acqua da cui tutto prende vita

06 Ottobre 2025, 09:09

Alla presenza del principe Alberto II di Monaco si svolgerà sabato prossimo (11 ottobre) l'evento «The Ocean Meets Art» organizzato da Blue&Sport Alliance Monaco Edition 2025 all'Hermitage a Monte Carlo.

Un momento in cui parole e immagini saranno strettamente connesse al fine di proporre una riflessione corale intorno al tema dell'acqua e del cambiamento climatico.

Alla prima sessione più prettamente scientifica, che vedrà relatori esperti confrontarsi in una tavola rotonda intitolata «L'Oceano», che si terrà nella Salle Monte Carlo Régence, seguirà una seconda sessione incentrata sulla mostra di opere di 5 artisti di varia provenienza, molto diversi tra loro. Tra questi - Concetta De Pasquale (Astrattismo), Alessandra Angelini (narrazioni visive), Dominik Drygas (pittore multidisciplinare), Vladana Vujosevic (artista ambientale) - ci sarà la parmigiana Marilena Sassi, affermata artista che ha lavorato a lungo sulle performance in cui il corpo diventa strumento espressivo per eccellenza. Forte di una formazione fuori da ogni schema prestabilito, che l'ha portata a girare il mondo, Marilena Sassi proporrà una serie di immagini di rara profondità e toccante effetto. Una riflessione sull'inizio e la fine di ogni esistenza necessariamente connessa con l'acqua. Corpi che si sciolgono nel liquido e si trasformano in vita diversa. «Presento tre opere della serie "Equorea creatura" titolo tratto dalla poesia "Falsetto" di Eugenio Montale - spiega l'artista -. E' un omaggio all'acqua e alla sua natura rigeneratrice. Le opere sono l'esito di una performance in seguito immortalata in una serie di immagini con una base litografica e pastelli ad olio. Metamorfosi del corpo fluttuante in una dimensione vegetale: alghe marine o tronchi lasciati in balia delle correnti. L'Oceano che diventa luogo di vissute memorie che fa da sfondo alle creature mitiche: corpi nudi immersi come se fossero in liquidi amniotici. L'identità si ottiene attraverso una sorta di processo a ritroso, una spoliazione di quanto gli altri hanno messo su di noi. Togliere anziché aggiungere, sentire il respiro di ciò che ci porta la forza della vita comprendendo che vita e morte sono intrecciate come i corpi nell'acqua con la natura, punto di incontro tra il prima e il dopo, il nulla e la nascita. L'identità non è qualcosa che costruiamo su di noi, ma tutto quello che percepiamo di noi stessi, nelle azioni, nelle opere che riusciamo a compiere. E quale migliore esplorazione nell'affrontare le paure di essere al mondo? Il ricordo degli oceani, della liquidità fisica di un corpo, riporta ognuno di noi a fare i conti con un momento fondamentale: la nascita della vita! Ed è un invito dell'artista a salvaguardare quei luoghi, le acque primordiali dove i bisbigli e i suoni sono solo eco di quel mondo protetto e incantato del ventre materno dal quale siamo nati. "Non cesseremo mai di esplorare. E alla fine della nostra esplorazione arriveremo là dove abbiamo cominciato. E per la prima volta conosceremo il luogo" scriveva T.S.Eliot».

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